Volontariato

Amato: “cinque anni con carta di soggiorno, dopo la cittadinanza”

La proposta del titotare del Viminale intervenuto nella sede delle Acli per la presentazione della ricerca sulle famiglie immigrate mira invece alla cittadinanza automatica per i bimbi stranieri nati

di Redazione

”Se vogliamo dare il diritto di voto a chi ha la carta di soggiorno, va data anche la cittadinanza; non dopo due anni: cinque anni e’ il tempo cui va portata la carta di soggiorno e dopo la cittadinanza. Puo’ essere necessario mettere per iscritto che occorre dimostrare di sapere la lingua italiana, ma dopo cinque anni gli immigrati parlano italiano meglio di tanti italiani”. E’ la strada indicata dal ministro dell’Interno Giuliano Amato, intervenendo nella sede delle Acli per la presentazione della ricerca sulle famiglie migranti. Il titolare del Viminale aggiunge anche che ”se un bimbo nasce in Italia, da una famiglia di immigrati che dimostra di essersi gia’ integrata, e’ giusto che gli sia riconosciuta la cittadinanza italiana. Lo stesso discorso vale per un minore in eta’ scolare, che arriva in Italia dove i genitori sono in possesso della carta di soggiorno. Dopodiche’ -ricorda Amato- la cittadinanza da sola non basta a favorire l’integrazione, come dimostra anche il recente caso francese con la rivolta nelle ‘banlieu’ parigine. Ma e’ certo che la mancata cittadinanza favorisce la non integrazione”.


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