Formazione
Alzheimer: Lazio, 400mila euro per assistenza
Lo stanziamento è della Giunta regioanle delLazio. L'obiettivo è quello di sostenere un progetto innovativo. Imminente l'uscita del bando
di Redazione
Associazioni e enti che si occupano di Alzheimer possono presentare un progetto e quindi partecipare al concorso perchè venga premiato, finanziato e realizzato dalla Regione.
Il bando uscirà nei prossimi mesi, ma già si sa che il progetto deve riguardare l?assistenza ai malati di Alzheimer e per il sostegno alle famiglie.
?Si tratta ? ha spiegato l?assessore regionale alle politiche sociali Alessandra Mandarelli ? di un finanziamento volto consentire la permanenza, per quanto possibile, dei malati di Alzheimer nel loro ambiente famigliare cercando di ritardare il ricovero in istituto con beneficio degli stessi malati e della spesa pubblica in un quadro di integrazione socio-sanitaria?.
L?obiettivo è quello di realizzare un modello di presa in carico territoriale che coinvolga servizi, famiglie, associazioni, enti pubblici. Gli enti proponenti dovranno dimostrare un?esperienza comprovata nell?assistenza alle persone affette da Alzheimer oltre che essere iscritte negli appositi registri regionali.
L?intervento di tipo sperimentale della durata di un anno, è rivolto ai portatori della patologia e ai parenti che li assistono. Verranno realizzate azioni che integreranno approccio sociale e approccio sanitario, sostegno solidale e volontaristico con quello pubblico, familiare e privato.
?Sostegno ? ha aggiunto l?assessore Mandarelli ?, orientamento, informazione mirata, assistenza domiciliare per una gestione integrata e sostenibile della malattia: saranno questi i minimi comun denominatori dell?iniziativa che la Regione selezionerà?.
?Il progressivo invecchiamento della popolazione ? ha continuato l?assessore Mandarelli ? ci ha spinti a riconsiderare l?impatto sociale di alcune malattie. Per quanto riguarda l?Alzheimer parliamo di un?incidenza in continua crescita che riguarda in Italia 150 mila nuovi casi l?anno; sono pesanti i costi sociali che questa patologia impone alla collettività in termini di qualità della vita dell?ammalato e di salute psicofisica di chi è chiamato a prestare assistenza, generalmente un familiare.
In virtù di questo crediamo che il ritardare l?ospedalizzazione ? ha concluso ? sia un passaggio necessario che apporterà giovamento ai malati e ottimizzerà la spesa pubblica?.
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