Epidemia Alzheimer. Ormai sono in tanti a chiamare così la diffusione di questa malattia, i cui numeri stanno aumentando in modo esponenziale, tanto da sollevare crescenti preoccupazioni circa la possibilità che ciascun malato riceva adeguata assistenza: in pratica, con milioni e milioni di malati a livello globale, sarà difficile nei prossimi anni trovare sufficienti caregivers che si prendano cura di loro.
Come ogni anno, alla vigilia della Giornata Mondiale Alzheimer del 21 settembre la
ADI (Alzheimer Desease International), organizzazione che riunisce tutte le principali associazioni che si occupano della malattia, pubblica il
Report mondiale in cui fa il punto della situazione;
il volume 2013, intitolato "Un viaggio per prendersi cura" lancia proprio questa sfida: l'attuale sistema di caregivers, fondato per lo più su reti familiari, reggerà le decine di milioni di malati che popoleranno il pianeta nel 2050? O ci sarà bisogno di altro?
Già oggi, informa l'Adi, metà degli anziani non autosufficienti soffre di qualche forma di demenza; il 13% di tutte le persone con più di 60 anni soffre di qualche forma di malattia cronica che richiede assistenza continua. In Italia, i malati di Alzheimer sono oltre 800mila, e si prevede che nel giro di trent'anni possano addirittura raggiungere i 3 milioni. Tra il 2010 e il 2050, secondo le stime dell'Adi, il numero totale di anziani in queste condizioni quasi triplicherà, passando da 101 a 277 milioni. Già oggi, il costo dell'assistenza agli anziani che soffrono di demenza (che rappresentano, tra l'altro, l'80% dei ricoverati in istituti e case di cura) supera i 600 miliardi di dollari, l'1% del Pil globale.
Per questo, una delle chiavi di volta del Rapporto 2013 è costituito dall'appello rivolto dalle associazioni ai sistemi sanitari dei paesi del mondo, affinché non si facciano trovare impreparati davanti a queste sfide, ma anzi sappiano prevenirle per affrontarle nel modo migliore.
Anche in Italia,come nel resto del mondo, il 21 settembre è la Giornata Mondiale Alzheimer e sono tante le iniziative di sensibilizzazione in tutta la Penisola: per saperne di più
leggete qui.
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