Mondo
Alzheimer: gli interessi riducono i rischi
Così come la vita mondana. Lo dice uno studio della Columbia University pubblicato sulla rivista Neurology
di Paolo Manzo
Saper apprezzare il tempo libero, coltivando più interessi e frequentando tante persone, abbassa il rischio di sviluppare Alzheimer o altre forme di demenza.
Nella classifica delle attività con il più alto ‘fattore di protezione’ gli scienziati elencano, infatti, leggere, andare a trovare amici e parenti, frequentare cinema e ristoranti, passeggiare e fare piccole gite.
Secondo i risultati di uno studio condotto dalla Columbia University e pubblicato su ‘Neurology’, compiere almeno sei delle 13 attività (intellettuali, fisiche o sociali) prese in esame, riduce del 38% il rischio essere colpiti da demenza.
E ci sarebbe anche un ‘bonus’: un ulteriore abbassamento dell’8% per ogni attività in più rispetto a queste sei. I ricercatori hanno seguito, per un periodo di 7 anni, 1.800 soggetti sopra i 65 anni d’età che, almeno inizialmente, non avevano problemi di demenza.
L’effetto protettivo dovuto ad una vita ricca di interessi e rapporti sociali era così netto da risultare evidente a prescindere dalla razza, dal livello di educazione, dal tipo di lavoro svolto, dalle capacità cognitive e da malattie, come depressione e patologie cerebrovascolari, che possono interferire con i rapporti sociali.
“Essere regolarmente impegnati in delle attività ed avere interessi, commenta Yaakov Stern, il neurologo che ha coordinato lo studio, sembra dare alle persone strumenti in più per combattere il declino delle funzioni cognitive dovuto all’età e ritarda il momento in cui un eventuale morbo di Alzheimer diventa clinicamente diagnosticabile”.
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