Non profit
Alzato il tetto in Finanziaria
5 per mille Così il terzo settore ha vinto la sua battaglia
di Redazione

Infine, dopo troppi «stop and go», il governo ha alzato il tetto del 5 per mille anche per l’anno fiscale 2008. Lo ha portato da 100 a 380 milioni di euro. Un tetto, quindi, che non snatura né riduce il patto con il contribuente che sceglierà di indirizzare la quota del 5 per mille delle sue tasse a onlus, fondazioni o enti di ricerca e università. L’agognata norma è contenuta in uno dei tre maxiemendamenti del governo approvati alla Camera il 14 dicembre. Sono quindi state accolte, grazie alla mobilitazione via web delle ultime ore, le richieste portate avanti da mesi dal terzo settore italiano.
Una pressione costante, continua, tenace, contro le amnesie e le reticenze del Palazzo e contro le resistenze dell’apparato burocratico e amministrativo dello Stato che questa norma non ama.
«È positiva la scelta del governo di alzare a 380 milioni di euro il tetto previsto per il 5 per mille anche per il 2009», sottolinea Maurizio Lupi, tra i promotori dell’Intergruppo della sussidiarietà, che aggiunge: «Ciò nonostante il nostro impegno non si esaurisce qui. L’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà riprenderà subito a lavorare perché il 5 per mille diventi una misura strutturale del nostro sistema fiscale». Come chiedono il Forum del terzo settore, le associazioni tutte e i firmatari delle petizioni.
Magari partendo proprio dalla proposta di legge bipartisan, depositata sia in Senato che alla Camera e già sottoscritta (primi firmatari il senatore Giorgio Benvenuto e l’onorevole Giorgio Jannone) da decine di parlamentari della maggioranza e dell’opposizione.
Nel 2008 si ricomincerà da qui.
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