Sostenibilità
Altroconsumo: integratori alimentari? No, grazie
Altroconsumo, dopo un testo comparativo conclude: «Inutili e costosi meglio frutta e verdura»
di Redazione
Tre prodotti su quattordici integratori al mirtillo nero portati in laboratorio non contengono il frutto dichiarato.
Non solo: in generale la presenza di antiossidanti è più bassa rispetto a quella indicata in etichetta. La denuncia arriva da Altroconsumo che osserva anche come l’attuale legislazione sugli integratori sia blanda, «nessuno verfica il rispetto dei vincoli per la veridicità delle affermazioni contenute in etichetta».
Un’opacità nelle informazioni che marca tutto il settore degli integratori, un mercato in espansione esponenziale che si appoggia su falsi miti e l’aura di attendibilità medica, fornita dall’essere distribuiti soprattutto attraverso il canale delle farmacie, dove nel 2010 sono state vendute 100 milioni di confezioni per un valore di 1.418 milioni di euro.
Altroconsumo presenta i risultati sul test comparativo degli integratori al mirtillo ricordando ai consumatori che solo una dieta equilibrata dove siano presenti almeno cinque porzioni di frutta o verdura al giorno è garanzia di benessere.
«Nonostante diversi studi affermino il contrario, non esiste evidenza scientifica, lo sottolinea anche l’Istituto nazionale della nutrizione, che assumere vitamine, minerali, antiossidanti attraverso integratori abbia gli stessi effetti benefici sull’organismo che produce l’assunzione regolare di frutta e verdura. Al contrario – continua Altroconusmo – , chi consuma integratori può pensare erroneamente di non dover variare la propria dieta, assumendo già le sostanze attraverso pillole, soluzioni idroalcoliche o quant’altro. Soprattutto quando questi non contengono le sostanze promesse, risultando inutili, oltre che costosi», come nel caso dei tre prodotti “al mirtillo nero” senza mirtilli.
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