Politica

Altro che Terza Repubblica siamo nell’era del bipensiero

di Riccardo Bonacina

Fra poche settimane George Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair) avrebbe compiuto 115 anni, ma la tecnica del “bipensiero” colonna portante di 1984 sembra oggi di grande attualità. La tecnica del "bipensiero", (doublethink), per Orwell, è quel processo attraverso cui un governo dittatoriale riesce a far credere ai propri sudditi due verità tra loro contrapposte, contemporaneamente . In estrema sintesi, si tratta della volontà (e capacità) di sostenere un'idea e, allo stesso tempo, il suo esatto opposto. Il bipensiero Orweliano è stato generalmente considerato come un espediente letterario meraviglioso, ma senza alcun riferimento nella realtà, dal momento che è ovviamente impossibile credere a entrambe le metà di una contraddizione. Ma forse questa valutazione non è completamente vera. Al contrario. Basta scorrere la cronaca politica che ci separa dal giorno delle utime elezioni, il 4 marzo scorso. Altro che l’ingresso nella Terza Repubblica, la cronaca di questi sessanta giorni ci dicono che siamo entrati nell’era del bipensiero. Del resto, non solo le persone possono credere a due idee contrapposte in antitesi, ma è qualcosa che fanno ogni giorno, senza alcuna apparente difficoltà.

È bipensiero quello di Di Maio, che nella specialità pare un vero maestro. Esiste il vincolo dei due mandati, oppure non esiste. Facciamo il governo con Salvini, oppure con Renzi. Usciamo dell’euro, oppure restiamo. Siamo con la Nato, oppure con Putin. Facciamo il reddito di cittadinanza oppure quello di inclusione- Una cosa vale l’altra, come i forni, ovvero nessuna davvero vale, malgrado della Cananea e le sue 28 paginette.

Ma anche gli altri non scherzano. Salvini bacia Di Maio (sul murales ma non solo) e intanto abbraccia Berlusconi. Renzi si dimette ma intanto detta la linea. Se poi guardiamo altrove non c’è traccia non solo di bipensiero ma neppure di pensiero. Intanto il Paese aspetta..

Così George Orwell descrisse il bipensiero in 1984, rileggiamo: “La mente gli scivolò nel mondo labirintico del bipensiero. Sapere e non sapere; credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciavano le menzogne più artefatte; ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullavano a vicenda; sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo ad entrambe, fare uso della logica contro la logica; rinnegare la morale proprio nell’atto di rivendicarla; credere che la democrazia sia impossibile e nello stesso tempo vedere nel Partito l’unico suo garante; dimenticare tutto ciò che era necessario rivendicare ma, all’occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo. Il bipensiero implica la capacità di accogliere siimultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe.”

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