Non profit

Altro che tagli

5 per mille/ Altro che tagli. Per finanziare i settori che interessano i soldi si trovano, e pure tanti. Prendete le spese militari...

di Redazione

Altro che tagli. Per finanziare i settori che interessano i soldi si trovano, e pure tanti. Prendete le spese militari, che registrano quest?anno un?impennata di ben un miliardo e mezzo di euro. La denuncia non arriva dai soliti pacifisti: i conti li ha fatti al centesimo sulle pagine del Corriere della Sera l?onorevole Severino Galante, componente della commissione Difesa della Camera.

Eccoli: 7 miliardi di euro di spesa totali (+1,5 sul 2007), di cui 4,5 miliardi per le nuove armi e 2,5 per l?esercizio; dei primi, circa 1,3 miliardi ricadono nel bilancio del ministero dello Sviluppo economico e un altro miliardo compete al ministro dell?Economia per finanziare le missioni dei soldati italiani all?estero.

La tendenza al rialzo si era già palesata nel 2007, quando le spese per la Difesa erano schizzate in alto del 116%, allineandosi – precisa con soddisfazione Galante – a quelle degli altri Paesi Nato e Ue. Anzi, in alcuni settori facciamo pure meglio: da noi infatti il costo degli stipendi dei militari si attesta intorno al 50% del totale di spesa, mentre un 20% se ne va per l?acquisto di armamenti; ?meglio? di noi fanno solo Francia e Gran Bretagna, mentre la Germania, che pure ci supera sia per Pil che per numero di militari, spende in assoluto per le armi ?solo? il 4% in più di noi.
Bei record, non c?è che dire. Una critica però Galante la fa, e riguarda il futuro: l?Italia sta infatti per partecipare al programma «Joint Stright Fighter», un cacciabombardiere che costerà 10-15 miliardi. Cosa c?entra – si chiede – questa decisione con il ruolo internazionale dell?Italia, improntato da sempre al peacekeeping? Bella domanda, ce lo chiediamo anche noi.

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