Cultura

Altro che mucca pazza: attenti al rischio “gorilla nel piatto”

Le importazioni illegali di carne di scimmia o altri animali selvatici alimenta un giro di affari di oltre 7,5 milioni di dollari

di Gabriella Meroni

Buttiamo via la fiorentina ma rischiamo di mangiare carne di gorilla non controllata. Un milione di tonnellate di carne l’anno di gorilla, scimpanze’, leopardi, elefanti e diverse specie di antilopi e’ infatti il drammatico risultato di un commercio illegale di carne appartenente a queste specie e cacciate nelle foreste tropicali dell’Africa, per un giro di affari di oltre 7,5 milioni di dollari. ”Se non corriamo subito ai ripari potremmo trovarci una bistecca di gorilla sul piatto” ha dichiarato oggi il presidente del Wwf Italia, Fulco Pratesi, nel presentare al Bioparco di Roma la campagna internazionale contro le stragi di animali selvatici. ”Il commercio illegale porta queste carni nei centri abitati africani e rischia di essere esportata in occidente. Oltre alle inutili stragi, si tratta di carni non controllate di animali che potrebbero essere portatori di molte malattie e anche del virus Ebola” ha spiegato Massimiliano Rocco, responsabile dell’Ufficio Traffic del Wwf. ”Il commercio illegale sta dilagando perfino nei parchi nazionali africani ed e’ aumentato negli ultimi anni in maniera esponenziale” ha aggiunto Pratesi durante l’incontro cui hanno partecipato anche il giornalista Piero Angela, la presidente dell’UIZA (Unione Italiana Zoo e Acquari) Gloria Svampa ed il presidente della Bioparco Spa Giovanni Arnone. Il Bioparco ha organizzato una mostra fotografica di Karl Amman ha testimonianza dei terribili macelli di animali selvatici. ”Se questa carne arrivera’ in Occidente sara’ un grosso problema e non solo ecologico” ha sottolineato ancora Massimiliano Rocco. E ad avanzare chiare ipotesi di collegamento tra diffusione del virus Ebola e ingestione di carne di gorilla o scimpanze’ infetta, arriva anche il reportage di David Quammen sul ”National Geographic” di marzo. ”A meta’ degli anni ’90 -scrive Quammen- tre epidemie di Ebola hanno imperversato nei villaggi ai margini di Menke’be’ (foresta di 30mila chilometri quadrati nel Gabon nordorientale ndr)…. A Maybout II nel 1996 qualcuno ha portato per mangiarla una carcassa di scimpanze’… 18 persone si ammalarono… avevano contribuito a macellarla o ne avevano mangiato la carne”.


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