Formazione

Altro che distrazione: come usare (bene) Whatsapp a scuola

Chat di gruppo, archivio di video, file condivisi: la app può aiutare in classe e a casa, migliorando anche le relazioni tra alunni e insegnanti

di Redazione

Soprattutto nei suoi primi anni di vita, lo smartphone è stato visto più come un problema che come una risorsa per gli insegnanti. Troppe distrazioni in aula per gli studenti, si diceva. Eppure pian piano i cellulari sono diventati parte integrante anche della didattica e destino simile è toccato a Whatsapp, la più famosa app di messaggistica istantanea: in molte scuole sono partite sperimentazioni per utilizzarla nelle comunicazioni tra docenti e ragazzi, in classe e fuori. E in effetti ci sono molti modi in cui Whatsapp può dimostrarsi un valido strumento formativo.

Partendo dai bambini più piccoli, per esempio, il primo impatto immediato è nell'insegnamento della scrittura e della punteggiatura. Anna Mariani, maestra elementare a Pisa, ha raccontato su YourEduAction la sua esperienza, iniziata chiedendo alle mamme di prestare per 5 minuti al giorno il proprio cellulare al figlio, nel pomeriggio. Da lì l'invio di piccolissimi messaggi, domande a cui il bambino doveva rispondere. Poche parole erano sufficienti per ottenere un risultato: all'inizio i bambini scrivevano tutto attaccato, senza alcuna punteggiatura, magari sbagliando l'ortografia. Il cellulare contiene già di per sé un correttore, ma i consigli della maestra, in tempo reale e soprattutto mirati, hanno integrato l'insegnamento.

Un gruppo Whatsapp può aiutare l'inclusione, facilitando le interazioni e il senso di appartenenza

Anna Mariani

Anna Mariani cita anche un esempio del suo lavoro, uno scambio tra lei a un alunno…

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