Non profit

Altobelli e Tommasi: che vergogna per la Nazionale quello sponsor

L’ex nerazzurro e campione del Mondo ’82 non lascia spazio a interpretazioni: «Non mi piace vedere abbinati calcio e scommesse. Lo sanno quanti padri di famiglia, donne, anziani buttano via stipendi?». Damiano Tommasi, ex Roma e oggi presidente dell’Aic, sottolinea: «in consiglio federale non se n’è mai parlato»

di Lorenzo Maria Alvaro

La decisione della Federazione Italiana Gioco Calcio di sottoscrivere, come ha prontamente riportato Vita.it, un accordo di partnership facendo diventare Intralot del gruppo Gamenet (concessionario di Stato per scommesse, slot, vlt e via discorrendo, con un fatturato in crescita dell'8,5% e una raccolta di denaro da "giochi" di 3miliardi di euro) "Premium Sponsor" degli azzurri sta facendo molto discutere. A prendere posizione sulla questione, dopo il Centro Sportivo Italiano, sono stati due ex calciatori illustri.

Il primo è Alessandro “Spillo” Altobelli, ex centravanti dell’Inter e campione del Mondo nel 1982 con la nazionale di Bearzot, che non ha usato mezzi termini. «La nazionale ha dato un brutto esempio, la nostra maglia era senza sponsor. Oggi quella stessa maglia azzurra è diventata nera per la vergogna», sottolinea a Repubblica.

«Chiederai di rinunciare ad esporre marchi legati al betting alle squadre di Serie A», aggiunge Spillo, che aggiunge: «Mi chiedo: lo sanno quanti padri di famiglia, donne, anziani, buttano via stipendi? Perché il gioco è una malattia contagiosa. Bisogna curarlo non incentivarlo».

Il secondo invece è Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma e oggi presidente dell’Associazione Italiana Calciatori. Tommasi non nasconde ad Avvenire lo stupore per un accordo di cui «in consiglio federale non se n’è mai parlato». Tommasi è sorpreso e si dice «preoccupato come genitore, perché sappiamo bene a quale pubblico si rivolgono le agenzie, il pubblico dei nativi digitali». Per il presidente dell’Aic «la Figc, per ragioni di opportunità, poteva evitarlo».

A dire no all’accordo sono scesi in campo anche le associazioni, i movimenti e la politica. Consulta Nazionale Antiusura e il cartello “Insieme contro l’Azzardo” si sono schierate insieme contro l’accordo, Pax Christi ha prospettato una revisione del contratto di sponsorizzazione, e Giovanni Paglia, capogruppo di Sinistra Italiana in commissione Finanze alla Camera ha presentato un'interrogazione parlamentare.

La palla ora è tra i piedi del presidente della Figc, Carlo Tavecchio.

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