Politica

Alto Adige. La città modello. Brunico a tutta legna

Nelle case del centro della Val Pusteria c’è il teleriscaldamento a legna. Grazie a una centrale alimentata da scarti da falegnameria e rifiuti.

di Ida Cappiello

Entro due anni a Brunico, nel cuore dell?incantevole Val Pusteria, nessuno avrà più la caldaia. L?inquinamento sta già scendendo drasticamente: il ?risparmio? di anidride carbonica emessa nell?aria è stato stimato in 35mila tonnellate l?anno. E tutti staranno al caldo, spendendo meno di prima. È il piccolo prodigio del teleriscaldamento a legna, un innovativo sistema reso possibile da un impianto inaugurato l?autunno scorso alla periferia della cittadina: 50 milioni di euro di investimento, di cui la metà finanziati dalla Banca europea di investimenti e il resto da un pool di banche di credito cooperativo e da fondi propri dell?azienda comunale. Il teleriscaldamento consiste nel trasporto a distanza dell?acqua bollente (a 100 gradi) prodotta da un?unica centrale alimentata per i quattro quinti del fabbisogno da scarti legnosi provenienti dallo sfruttamento dei boschi e dalle segherie locali. Solo una piccola caldaia di riserva funziona a gasolio, mentre una seconda è alimentata nientedimeno che con il biogas proveniente dalla discarica dei rifiuti cittadini. Un sistema di tubi in acciaio, perfettamente isolati con speciali materiali, porta l?acqua nelle case, convogliandola nel sistema di riscaldamento preesistente. “Un apposito contatore misura il calore effettivamente consumato da ciascuno, senza sprechi ed eliminando tutti i problemi legati alla manutenzione della caldaia domestica o condominiale. Inoltre l?uso di un?unica caldaia ad alto rendimento comporta un notevole risparmio di energia”, spiega l?ingegner Norbert Kosta, direttore dell?impianto. L?impianto di Brunico, (quattro caldaie per 38 megawatt di potenza totale installata) è in grado di servire 13mila persone, praticamente tutti i residenti nel comune. Un aspetto non meno importante della tecnologia è stato il grado di consenso eccezionale della popolazione, che ha aderito alla proposta con un entusiasmo superiore alle aspettative più ottimistiche. “Non è un caso, ma il frutto di una precisa strategia dell?amministrazione, come spiega il presidente dell?azienda energetica, Hermann Lehmann. “Abbiamo usato due strumenti: la convenienza economica e un?attività a tappeto di pubbliche relazioni per informare la gente. Riducendo all?osso i margini di profitto, siamo riusciti a fare in modo che per tutti i cittadini la scelta del teleriscaldamento comportasse un risparmio”.


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