Volontariato

Almodovar rivisto in tv. Una madre capolavoro

Recensione del film "Tutto su mia madre" di Pedro Almodovar.

di Giuseppe Frangi

Meglio la tv del cinema, questa settimana. Raidue ha ridato Tutto su mia madre, il capolavoro di Pedro Aldomovar, che si può da tempo vedere anche su cassetta e dvd. Spesso il rivedere una pellicola che alla prima uscita aveva impressionato, è un buon esame per misurarne la tenuta. Capire se elementi estranei ed esterni avevano influenzato la prima visione. Ebbene, Tutto su mia madre con il tempo cresce. Capolavoro di dolore, di pietà, di solidarietà umana, vero monumento alla femminilità, Almodovar in questo film ha messo tutta la propria carica corrosiva a servizio di un?idea più grande. Almodovar frena il suo istinto, e lascia correre la sua poesia e la sua capacità di creare immagini epiche. Così il suo cinema, che scorreva divertente, felice di restarci estraneo, questa volta ci chiama dentro, ci obbliga a essere parte della storia. Emblematica e indimenticabile, in questo senso, la scena, rapida e tragica della morte di Esteban, quando la cinepresa in soggettiva filma il grido della madre che si butta sul figlio morente sull?asfalto. A quel punto anche noi “siamo” Esteban, il figlio che non c?è più, ma che continua a raccontare, con infinito amore e con infinita stima, l?incredibile storia di sua madre: madre nel senso vero, capace di dare teneramente del ?tu? alla vita, anche quando la vita la stringe d?assedio.

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