Welfare
Alluvione in Emilia Romagna: per le persone con disabilità l’emergenza continua
«Ci ritroviamo con sedi associative e centri da ricostruire da zero, con le nostre famiglie sfollate e le nostre persone smarrite per la perdita dei loro punti di riferimento, tanto importanti per chi ha una disabilità intellettiva: l'appello del presidente nazionale di Anffas e della presidente di Anffas Emilia Romagna
di Redazione
È una storia che si ripete: nelle emergenze, le persone fragili sono quelle che pagano un prezzo ancora più alto. Sta accadendo anche in Emilia Romagna, dove tante strutture che ospitavano persone con disabilità e famiglie che in casa hanno ragazzi con disabilità stanno vivendo difficoltà enormi. «Le famiglie spesso stanno in silenzio e si danno anche da fare per il proprio caro che ha delle complessità da gestire, senza avere più l'aiuto che avevano prima. Facciamo sentire anche questa voce, facciamo un grande applauso all'Emilia-Romagna», ha detto nei giorni scorsi il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. Anffas Nazionale e Anffas Emilia Romagna congiuntamente evidenziano come la situazione nelle zone colpite dall’alluvione è ancora molto grave e che ancora numerose sono le persone con disabilità, le loro famiglie e le associazioni che si trovano in condizioni precarie e di assoluta emergenza.
«L’alluvione sembra essersi fermata ma noi siamo ancora in piena emergenza», dichiara Barbara Bentivogli, presidente del regionale Emilia Romagna Anffas ETS-APS «con sedi associative e centri da ricostruire da zero e materiale e documenti amministrativi e di archivio perduti per sempre, con le nostre persone e le nostre famiglie sfollate che si trovano ad affrontare una situazione di pericolo accompagnata da un senso di totale smarrimento per la perdita di punti di riferimento, abitudini, prassi e servizi consolidati che soprattutto per chi ha disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo sono tasselli fondamentali della vita quotidiana».
Le persone con disabilità, le loro famiglie e le associazioni di riferimento, continua la presidente insieme a Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas, «sono state colpite in maniera durissima da questi eventi e, come anche giustamente detto dal Ministro Locatelli, sono necessari interventi ad hoc per consentire loro di riprendere attività e servizi così da consentire un rapido ritorno alla normalità per quanto questo sia possibile nelle ancora precarie condizioni in cui si trovano. Auspichiamo quindi che quanto proposto dal Ministro Locatelli sia concretamente realizzato e che ulteriori interventi vengano messi in atto il prima possibile per cercare di ripristinare nel miglior modo possibile condizioni di lavoro e di vita quotidiana per tutte le persone con disabilità, per le loro famiglie e per le strutture associative, le stesse strutture che insieme a tutti coloro che vi operano all’interno, non si sono mai lasciate andare ma hanno reagito e affrontato immediatamente la situazione».
In foto, la sede di Anffas Faenza
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