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Alleanza italo-francese contro il business dei cordoni

Promossa da Adoces. Licinio Contu: «è un business inaccettabile»

di Sara De Carli

Italia e Francia unite per «combattere la deriva mercantile» della conservazione del sangue cordonale in banche private, per uso autologo. Così Licinio Contu, genetista e presdente di Adoces, presenta il sodalizio che verrà ufficializzato domani a Roma, nell’ ambito del convegno “La donazione di sangue cordonale oggi. Italia e Francia insieme per una strategia europea condivisa”.

«Francia e Italia sono gli unici due paesi in Europa a vietare le banche private e la conservazione del sangue cordonale per uso autologo», spiega Contu. «Con la Francia che addirittura vieta anche l’esportazione: le donne che vogliono conservare per il proprio figlio il sangue cordonale, devono recarsi a partorire all’estero».

Per Contu quello delle banche «è un business inaccettaibile», poiché «delle circa 40mila unità bancate all’estero, mai un trapianto è stato fatto in Italia utilizzando una sacca conservata ad uso autologo, mentre delle 25mila sacche donate ben 900 sono state utilizzate».

L’obiettivo di Adoces è di mettere insieme un team innanzitutto tra le associazioni italiane e francesi attive nella donazione del sangue cordonale, cui darebbero sostegno scientifico i due esperti che domani parleranno al convegno: Noel Milpied, Presidente della Société Française de Greffe de Moelle et de thérapie cellulaire, che parlerà di “Contre les banques de sang placentaire privèes pour une utilisation autologue: la position de la Société Française de Greffe de Moelle et de Thérapie Cellulaire (SFGM-TC)” e Alberto Bosi, presidente GITMO – Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo che interverrà sul “Il trapianto di cellule staminali cordonali in Italia e nuove prospettive”. «Vogliamo giungere quanto prima a una campagna di sesibilizzazione da presentare al Consiglio d’Europa», conclude Contu.


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