Economia
Alleanza Cooperative, Poletti nuovo presidente: «Siamo noi la risposta alla crisi»
Rappresenterà un universo che conta 43mila imprese associate, 1.100.000 occupati e un fatturato di circa 127 miliardi
«Un modello di sviluppo sociale ed economico fondato sul protagonismo sociale, sulla partecipazione dei cittadini. Un modello che superi la logica secondo cui la società esprime bisogni che solo lo Stato e o il mercato possono soddisfare. La nostra idea di sviluppo è quella che prevede che siano gli stessi cittadini a organizzarsi per concorrere con Stato e mercato, alla soddisfazione dei loro stessi bisogni».
Giuliano Poletti è il nuovo presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, l’organizzazione di rappresentanza promossa nel gennaio del 2011 dalle tre principali centrali cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop.
Lo ha eletto all’unanimità l’assemblea riunita questa mattina a Roma al Palazzo della Cooperazione.
Poletti, nato 62 anni fa a Imola è presidente di Legacoop dal 2002 (oltre a essere vicepresidente vicario della Federazione nazionale di pallamano) sarà il secondo presidente dell'Alleanza, organizzazione che conta 43.000 imprese associate, 1.100.000 occupati e un fatturato di circa 127 miliardi.
«Quella dell’Alleanza è una sfida che abbiamo lanciato tre anni e che ha dato finora ottimi risultati», ha sottolineato Poletti. Esaurita la spinta della novità viene ora il tempo del consolidamento e degli obiettivi ancor più ambiziosi. Da oggi lavoreremo alla costruzione dell’identità comune dell’Alleanza. Perché non basta più fare bene insieme le cose che come centrali cooperative facevano già singolarmente, ma occorre fare qualcosa di nuovo, di inedito. Occorre costruire un’ identità comune ed elaborare una proposta cooperativa, occorre lavorare a un pensiero cooperativo che sia in grado di elaborare proposte in grado di dare risposte di lungo periodo ai problemi del Paese. Quello che noi proponiamo è un modello di sviluppo sociale ed economico fondato sul protagonismo sociale, sulla partecipazione dei cittadini. Dobbiamo superare lo schematismo per cui la società esprime bisogni che solo lo Stato o il mercato possono soddisfare. Il movimento cooperativo mette a disposizione la sua esperienza, la sua comprovata capacità di fare impresa coniugando l’interesse economico e la solidarietà indicando la via per realizzare un modello di sviluppo che abbia al centro le persone».
Oltre al presidente l’assemblea dell’Alleanza ha rinnovato i suoi organi nominando due copresidenti, Maurizio Gardini (presidente di Confcooperative) e Rosario Altieri (presidente di Agci).
L’assemblea è stata anche l’occasione per presentare l’agenda della cooperazione con le proposte (che trovate in allegato) che il movimento cooperativo italiano per rilanciare l’economia e lo sviluppo sociale del Paese. «Quello che noi chiediamo», ha sottolineato Gardini, «è l’avvio di una nuova fase politica perché l’Italia ha bisogno di riavviare e sostenere la crescita dell’economia e dell’occupazione, mantenere saldo il controllo dei conti pubblici, ripristinare la credibilità delle istituzioni e la fiducia nei cittadini, salvaguardare la coesione nazionale e sviluppare l’equità sociale e portare a compimento la riforma degli assetti istituzionali».
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