Economia
Alleanza cooperative: nella crisi creati 100 mila posti di lavoro
Aperti questa mattina i lavori dell'Assemblea nella Giornata internazionale della Cooperazione. Il presidente dell'Alleanza Maurizio Gardini: «A oltre 160 anni dalla loro nascita le cooperative, sopravvissute anche allo scioglimento imposto durante il ventennio fascista, sono una formula imprenditoriale attuale e insostituibile»
di Redazione
«Un paese dove 12,2 milioni di persone rinunciano a curarsi, 4,5 milioni vivono in povertà assoluta e la disoccupazione giovanile oscilla sulla soglia del 40% è un paese che ha bisogno di cooperazione. Le cooperative, tra posti di lavoro creati e salvati, chiudono gli anni della crisi con un saldo positivo del 6,1%, pari a oltre 100.000 persone occupate dall’inizio della crisi a oggi. Nessuno ha fatto meglio». Lo dice Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza Cooperative aprendo i lavori assembleari in corso a Roma al Palazzo della Cooperazione.
«A oltre 160 anni dalla loro nascita le cooperative, sopravvissute, anche allo scioglimento imposto durante il ventennio fascista, sono una formula imprenditoriale attuale e insostituibile per la loro capacità di intercettare bisogni e offrire risposte: nel welfare, nella sanità, nel credito, nei servizi, nell’agroalimentare, nel consumo, nella vendita al dettaglio, nell’abitazione. Nel nostro paese danno lavoro a 1,3 milioni di persone, in Europa a 5,4 milioni, nel mondo a oltre 250 milioni».
«In Italia sono sussidiarie al pubblico, arrivano dove lo Stato si ritira e il privato neanche si cimenta per la scarsa redditività. Con le cooperative di comunità ridanno vita a centri marginali dell’Appennino che sarebbero condannati allo spopolamento. Con i workers buy out sono oltre 14.000 i dipendenti che hanno rilevato le loro ex aziende per trasformarle in cooperative, con un costo medio di 13.000 euro per lavoratore. Un caso unico nelle politiche del lavoro che spesso costano tanto alla collettività, ma, vedi la cassa integrazione, non producono ritorni benefici in termini di produttività, di occupazione, di gettito fiscale e previdenziale».
«In questa fase diffondere la legalità diventa l’impegno prioritario della cooperazione, con la lotta alle false cooperative e una maggiore trasparenza negli appalti, perché le vicende giudiziarie che hanno interessato meno dell’1/1000 delle cooperative sono un inaccettabile sfregio a un intero settore che con l’8% del Pil contribuisce, in modo determinante, alla vita economica e sociale del Paese. Sarà altrettanto prioritario un nuovo protagonismo nella gestione dei beni confiscati alla mafia che rappresenta una via per un maggiore impegno insieme allo Stato per combattere la criminalità organizzata».
I NUMERI DELL'ALLEANZA
L’Alleanza delle Cooperative, associa 39.500 imprese che rappresentano l’8% del PIL, danno lavoro a 1.150.000 persone, fatturano 150 miliardi di euro e associano oltre 12.000.000 di persone.
Alcuni esempi settoriali delle imprese aderenti all’Alleanza delle Cooperative:
· l’agroalimentare realizza una produzione Made in Italy di 35 miliardi di euro.
· le Banche di Credito Cooperativo rappresentano il 15% degli sportelli bancari del Paese, hanno una raccolta diretta di 155,8 miliardi di euro e impieghi per 131,3;
· la cooperazione di consumo e di vendita al dettaglio rappresenta il 34% del mercato, fattura 28 miliardi di euro e associa oltre 9 milioni di persone;
· la cooperazione sociale e sociosanitaria con 380.000 persone occupate eroga servizi sociosanitari a 7.000.000 di persone.
Nelle cooperative il 58% delle persone occupate sono donne e rappresentano il 25% della governance.
Nelle cooperative il 15% delle persone occupate sono stranieri.
Un italiano su cinque è socio di cooperativa.
Uno su tre acquista nelle cooperative.
Un italiano su otto utilizza annualmente i servizi di welfare erogati da cooperative sociali e sanitarie.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.