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Alle Paralimpiadi anche le altre disabilità

L'International Paralympic Committee ha riamesso le discipline praticate da atleti con disabilità mentale.

di Carmen Morrone

«Una notizia che, personalmente, attendevo ed auspicavo da tempo», ha commentato Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

A partire dalle Paralimpiadi di Londra 2012, pertanto, gli sport INAS-FID torneranno a far parte del programma paralimpico, a distanza di 12 anni dall’ultima apparizione, datata Sydney 2000.

«In questi anni ho cercato di dare il mio contributo affinché la Paralimpiade fosse un evento sempre più universale – ha aggiunto Pancalli – che comprendesse tutti i tipi di disabilità. Il movimento ‘intellettivo’ lo meritava ed è stato giusto aver dato questo tipo di risposte. Entro la fine dell’anno prossimo verranno definite le discipline interessate. Nel frattempo stiamo lavorando per non farci trovare impreparati. Penso, ad esempio, alla creazione di un equipaggio di adaptive rowing formato da atleti con disabilità mentale ma soprattutto alla costituzione della Fisdir (Federazione Italiana Disabilità Intellettiva) e l’ottimo lavoro che sta svolgendo: tutti segnali senza dubbio incoraggianti per il futuro di questo movimento». «Sono consapevole, altresì, che ci sia ancora molto da lavorare – ha commentato il Presidente del Cip – innanzitutto dal punto di vista delle classificazioni, affinché non si possa più parlare di disabilità di serie A e disabilità di serie B ma anche sotto il profilo della sperimentazione e della promozione, tutti aspetti in cui il CIP deve continuare a giocare un ruolo di primo piano».
«La decisione presa dall’IPC rappresenta un importante obiettivo raggiunto dalla nostra Federazione e, più in generale, dal movimento della disabilità intellettiva e relazionale, perchè di fatto elimina un’anomalia che gravava come un macigno dall’ormai lontana Sidney 2000 – ha dichiarato il Presidente della FISDIR, Marco Borzacchini – grazie a questa decisione, inoltre, si aprono nuovi orizzonti per gli atleti della FISDIR». In questo modo è caduto – ha concluso Borzacchini – l’ultimo diaframma che teneva lontana la disabilità intellettiva e relazionale dal più importante evento paralimpico nel mondo”.


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