Non profit
Alle Acli nessuno sponsorizza le Acli
«Abbiamo deciso di adottare una politica di neutralità, convinti che la nostra filosofia pagherà», spiega il vicepresidente Michele Mariotto
di Redazione
Professionali e soprattutto neutrali. Sono le parole d’ordine dei Caf Acli in relazione alla scelta del 5 per mille. Nessun “consiglio”, nessun “se fossi in lei?”, nessuna sponsorizzazione nei confronti di associazioni collaterali: gli indecisi di fronte alla scelta del 5 per mille che si rivolgono a un Centro di assistenza fiscale delle Acli troveranno «una spiegazione chiara e corretta di cos’è questo strumento, di come funziona, di qual è la sua ratio e di cosa lo distingue dall’8 per mille. Stop». Come spiega Michele Mariotto, vicepresidente dei Caf Acli: «Abbiamo deciso di adottare una politica di “neutralità” sulla scelta, che diffondiamo tra gli operatori ad ogni incontro formativo. Per noi è importante che lo strumento del Caf sia orientato alla filosofia del servizio nei confronti degli utenti. Lo dimostra il fatto che i nostri sportelli sono aperti anche ai non soci, a tutti i lavoratori in generale. Inoltre, riteniamo che mantenere un distacco sulla scelta relativa al 5 per mille sul lungo periodo paghi, in termini di fiducia, nei confronti del nostro servizio».
Sono un milione 250mila gli utenti dei Caf Acli. Circa l’85% di loro, l’anno scorso, ha destinato la propria quota del 5 per mille in questo modo: per un 70% alle organizzazioni di volontariato e promozione sociale (in questa fetta c’è un 20% che ha preferito le Acli: «Proporzione che dimostra», spiega Mariotto, «l’assoluta autonomia di scelta dei nostri utenti»); per un 13-14% agli ambiti della ricerca e sanità; la restante parte risulta residuale. Ma dopo essere stati informati, cosa scelgono gli indecisi? «Soprattutto l’ambito sanitario e quello della ricerca», prosegue il vicepresidente. «In effetti più del 60% delle preferenze per questo settore sono generiche, prive del codice fiscale del beneficiario, proprio perché si tratta di scelte effettuate seduta stante. I nostri operatori consigliano sempre di munirsi dei dati dell’associazione prescelta, in modo che il 5 per mille sia destinato direttamente ed esclusivamente. Questa cultura sta entrando sempre più nella testa della gente, infatti molti dei nostri associati arrivano al Caf con in tasca il promemoria del codice fiscale dell’ente che intendono supportare».
Finora un terzo dei contributi ricevuti dalle Acli con il 5 per mille (pari a 1.104.520 euro) è stato destinato ai progetti di costituzione e sviluppo sul territorio dei Punto Famiglia, una realtà di supporto alle famiglie che si è già sviluppata in 60 città in tutta Italia.
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