Non profit

All’attenzione dell’on. Prodi e del prof. Padoa Schioppa

La lettera firmata da dodicimila cittadini e dalle associazioni del Comitato editoriale

di Redazione

Malgrado annunci e promesse, ancora una volta il governo non riesce a mantenere gli impegni presi con i contribuenti e con le realtà del non profit. Non solo non sono state ascoltate le proteste delle rappresentanze del terzo settore, ma si sono ignorate le migliaia di email inviate dai cittadini e le petizioni in corso. Riteniamo offensivo e vergognoso l?emendamento presentato dal governo all?art. 84 del ddl 1817 (legge Finanziaria 2008) che stabilisce al comma 2 quinques «Per le finalità di cui al comma 2 bis e seguenti del presente articolo è autorizzata la spesa nel limite massimo di 100 milioni di euro». Vergognoso e offensivo anche perché l?emendamento contraddice e smentisce le pubbliche e ufficiali dichiarazioni del ministro Paolo Ferrero e del sottosegretario Enrico Letta che avevano rassicurato sulla decisione di fissare il tetto di spesa in 400 milioni di euro.

Il vostro governo in questo modo si mette contro la volontà espressa dai cittadini italiani giacché, come vi è noto, secondo il rendiconto fornito dall?Agenzia delle Entrate, in occasione della denuncia dei redditi 2006 oltre 15 milioni 800mila cittadini hanno scelto di devolvere in favore di enti con finalità non profit, nei diversi settori nei quali operano, il 5 per mille del proprio gettito fiscale, secondo il disposto della legge Finanziaria 2006, al comma 337.

Questo fatto, assolutamente eccezionale per il nostro Paese, dimostra in modo inequivocabile quanto i cittadini italiani siano sensibili all?impegno di contribuire in maniera sostanziale alle multiformi esigenze della solidarietà sociale, e quanta fiducia essi ripongano nelle diverse organizzazioni, piccole o grandi, che quotidianamente contribuiscono al miglioramento della nostra convivenza civile. Riscoprendo, crediamo, anche attraverso un gesto di concreta e chiara sussidiarietà fiscale il senso della comune partecipazione all?edificazione dello Stato.
Questo fatto ci dà anche titolo per esprimere nella maniera più ferma la nostra contrarietà a che, per le devoluzioni della quota del 5 per mille delle imposte derivanti dalle dichiarazioni dei redditi 2007, venga predefinito un ?tetto? di 100 milioni di euro, così come stabilito dalla legge Finanziaria ora in discussione.

Riteniamo che ricorrano infatti elementi significativi a giustificare, anche costituzionalmente, la rimozione di questo tetto:
? sulla base della raccolta 2006, è legittimo credere che, con l?apposizione del tetto, la devoluzione effettiva sarà commisurata attorno all?1 per mille del gettito, in evidente contrasto con l?impegno assunto nei confronti del contribuente, oltre che con grave pregiudizio dei contributi alle organizzazioni destinatarie;
? la modulistica predisposta dalla Agenzia delle Entrare per la raccolta del 5 per mille non fa alcun riferimento alla apposizione del limite, configurando con ciò una palese mancanza di trasparenza;
? non è stabilito alcun limite per le raccolte originate dalla devoluzione dell?8 per mille, a favore delle confessioni religiose, e anzi in questo caso – in cui scelgono solo 4 cittadini su 10, anche i cittadini che non danno alcuna indicazione partecipano al conseguimento della somma complessiva; con ciò si prefigura una evidente disparità di trattamento tra i cittadini.

Pertanto, chiediamo formalmente la rimozione del tetto di 100 milioni di euro alla devoluzione del 5 per mille, come previsto dall?art. 84 del ddl legge Finanziaria 2008. Chiediamo inoltre che la norma del 5 per mille diventi contenuto stabile nella nostra legislazione e per la sua copertura nella stesura della legge Finanziaria per il 2008 non vengano previsti tetti.
La preghiamo infine di prendere visione di quanti cittadini hanno finora aderito alla campagna: www.alziamoiltetto.it

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