Non profit

Allarme rosso a Fukushima

Nuove esplosioni dopo una scossa di assestamento di magnitudo 6,2 gradi della scala Richter: non si esclude la fusione parziale delle barre di combustibile del reattore

di Redazione

Undici persone sono rimaste ferite questa mattina nell’esplosione che si è verificata alla centrale di Fukushima dopo una nuova scossa di assestamento di magnitudo 6,2 gradi della scala Richter. La compagnia che gestisce l’impianto di Fukushima (la Tepco) non esclude la fusione parziale delle barre di combustibile del reattore numero due della centrale, rende noto l’agenzia di stampa Kyodo. In seguito a un guasto dell’impianto di raffreddamento dell’impianto, e
di un privo tentativo fallito di immettere acqua marina nel nucleo del reattore, le barre sono rimaste esposte “brevemente”, come ha precisato un portavoce della prefettura di Fukushima. Il portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, ha reso noto che il pompaggio di acqua marina ha iniziato a funzionare.

La chiusura degli impianti di Fukushima, Onagawa e Tokai ha costretto il Giappone a predisporre black out di energia elettrica programmati per compensare la mancanza di energia prodotta nelle centrali nucleari del Paese. L’ultima scossa di assestamento di questa mattina ha provocato nuovi problemi al sistema di trasporti nella capitale Tokyo, dove solo oggi i collegamenti ferroviari avevano ripreso a funzionare normalmente. La Japan Rail ha sospeso il traffico su tutte le linee tranne quattro per le quali comunque il servizio ha funzionato con grossi intoppi. Solo il 10% dei convogli normalmente funzionanti sulla tratta orientale che attraversa Tokio erano in servizio, secondo quanto riferito dalla Tv giapponese. Sospeso anche il treno che porta all’aeroporto di Narita.

Nel frattempo si aggrava di ora in ora il bilancio del terremoto e dello tsunami che hanno colpito il Paese enerdì. Fra morti accertati (1.833) e dispersi secondo la polizia sono 5mila le vittime. Oggi i corpi senza vita di circa duemila persone sono stati trovati nella prefettura di Miyagi, sulle coste nordorientali del Paese. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa giapponese Kyodo, precisando che circa un migliaio di corpi sono stati trovati sulla costa delle penisola di Ojika, gli altri nella città di Minamisanriku, dove risultano dispersi 10mila abitanti. Questa mattina i funzionari del governo di Tokio hanno parlato di un bilancio accertato di 1.627 morti.

Ammonta a 15 mila miliardi di yen (più di 131 miliardi di euro) l’intervento straordinario della Banca Centrale del Giappone, che ha immesso liquidità sul mercato per fermare la caduta della Borsa di Tokyo e per cercare di rassicurare i mercati. L’intervento è stato attuato in tre fasi nel corso della giornata, 9mila miliardi in apertura, 5mila a metà mattina e 3mila nel pomeriggio. Ma gli interventi non hanno impedito alla Borsa giapponese di perdere oltre il 6% nel primo giorno di contrattazioni dopo il devastante sisma dell’11 marzo. La Banca Centrale – che oggi ha tenuto la riunione mensile del suo comitato esecutivo – ha anche elevato di altri 5mila miliardi il totale degli interventi autorizzati di sostegno all’economia nipponica. All’unanimità i membri del consiglio hanno deciso di mantenere fra lo 0 e lo 0,1% il tasso principale di interesse.

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