Famiglia

Allarme lavoro minorile: serve un piano nazionale

Questo l'allarme lanciato oggi da Save the Children rilanciate, all'indomani della Giornata Mondiale per l'Infanzia e dell'appello dell'Ilo contro lo sfruttamento

di Paolo Manzo

Focalizzare l’attenzione sullo sfruttamento del lavoro minorile. Adottare un Piano d’azione nazionale per studiare e combattere il fenomeno, in ottemperanza alla ratifica della Convenzione Ilo 182 e alla relativa Raccomandazione Ilo 190. Coinvolgere tutte quelle realta’ impegnate contro lo sfruttamento dell’infanzia per riportarlo all’interno del nuovo Tavolo sul Lavoro Minorile dell ministero del Solidarieta’ Sociale. Queste le principali raccomandazioni di Save the Children rilanciate, all’indomani della Giornata Mondiale per l’Infanzia e dell’appello dell’Ilo contro lo sfruttamento e la violenza nel lavoro minorile, durante un seminario svoltosi oggi presso l’Universita’ Cattolica di Milano in collaborazione con Cesvi e Mani Tese. Secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, nel mondo sarebbero ben 218 milioni i minori tra i 5 e i 17 anni che lavorano. Di questi, ben 126 milioni di minori sarebbero coinvolti in attivita’ pericolose. Il fenomeno dello sfruttamento riguarda molto da vicino l’Italia, dove, secondo i dati Istat, su 144.285 bambini tra i 7 e i 14 anni che sarebbero economicamente attivi, ben 31.500 sono da considerarsi sfruttati. Secondo i dati della Cgil invece il numero di minori coinvolti nel lavoro minorile e’ di circa 300.000. Save the Children recependo quanto previsto dall’art. 32 della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ricorda che ogni Paese deve riconoscere ”il diritto del minore a essere protetto da forme di sfruttamento economico e da forme di lavoro nocive o che possano interferire con la sua educazione e con il suo sviluppo psico-fisico”. L’Italia, prosegue l’associazione, con la ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza e la successiva ratifica nel 2000 della Convenzione Ilo 182, si e’ impegnata a prevenire e a combattere le forme peggiori di sfruttamento del lavoro minorile quali la tratta e la schiavitu’ dei minori, il loro utilizzo in attivita’ pornografiche ed in attivita’ criminali, e in tutte quelle che nel loro svolgimento possono compromettere la salute fisica e mentale dei bambini. Lo sfruttamento del lavoro dei minori, cosi’ come qui definito e in base agli impegni presi dal nostro Paese, deve essere considerato un’attivita’ illegale e in quanto tale combattuto con tutti i mezzi a disposizione, attraverso un approccio non solo repressivo, ma volto a individuare percorsi alternativi, coerentemente con quanto previsto dall’art. 32 della Convenzione Onu. La Convenzione Ilo 182 e la Raccomandazione 190 Ilo ad essa allegata prevedono, per i paesi che la ratificano, lo strumento del Piano d’azione per prevenire e combattere le peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile, che l’Italia non ha ancora adottato. Tale strumento e’ un mezzo di fondamentale importanza per sviluppare strategie efficaci e partecipate per affrontare il fenomeno, partendo dalla raccolta e sistematizzazione dei dati per giungere a programmi concreti ed efficaci e a misure legislative adeguate. Sia nella fase di studio che nell’intervento, Save the Children sottolinea l’importanza di un approccio partecipato, poiche’ e’ di fondamentale importanza ascoltare e tenere in considerazione le opinioni di bambini e adolescenti sfruttati e, ove possibile, delle loro famiglie. Nella definizione del Piano d’azione, nonche’ nella sua implementazione ed il relativo monitoraggio, occorre tenere in considerazione i principi generali della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, quali il diritto allo sviluppo, il superiore interesse del minore, il diritto a non essere discriminati e all’ascolto delle opinioni dei ragazzi, affinche’ vengano prese in considerazione nelle scelte che li riguardano. ”Riteniamo sia d’estrema importanza riportare l’attenzione su questo tema e che sia giunto il momento, anche in seguito ai segnali positivi lanciati dal Ministero della Solidarieta’ Sociale, di riprendere approfonditamente il dibattito, proprio a partire dall’adozione del Piano d’Azione Nazionale” ha sottolineato Carlotta Sami, direttore dei Programmi di Save the Children Italia. ”Le varie organizzazioni impegnate su questa tematica, seppur con posizioni ed approcci differenti” continua Carlotta Sami ” stanno rilanciando il dibattito in Italia, che ci auguriamo possa proseguire all’interno del nuovo Tavolo sul Lavoro Minorile che il Ministero del Solidarieta’ Sociale sta consolidando, chiedendo di diventarne parte integrante per poter contribuire alla definizione di progetti concreti contro lo sfruttamento dell’infanzia”.


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