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Allarme inquinamento: l’atmosfera non si “pulisce” pi

Uno studio di Science dimostra come le molecole "spazzine" dei gas nocivi stiano perdendo forza ed efficacia

di Gabriella Meroni

Nuovo allarme ambientale per il pianeta. Secondo uno studio di autorevoli scienziati americani, recentemente pubblicato su ‘Science’, l’atmosfera terrestre sta perdendo la sua capacita’ naturale di auto-pulirsi, ovvero di distruggere le sostanze inquinanti prodotte dalle attivita’ umane. Il fenomeno riguarda una molecola ‘spazzina’ le cui concentrazioni sono diminuite del 10% negli ultimi vent’anni accelerando la formazione di smog e l’accumulo di gas a effetto serra nell’atmosfera. Ronald G. Prin, lo scienziato del Massachussets Institute of Technology che ha coordinato il team di autori della ricerca sottolinea che se questa sostanza chimica che svolge un ruolo cruciale continuasse a decrescere a questi ritmi si potrebbero aggravare i fenomeni di surriscaldamento dell’atmosfera e distruzione dello strato protettivo di ozono. Sherwood Rowland, premio Nobel nel ’95 per aver scoperto il processo che provoca la formazione del buco nell’ozono, parla di ”fenomeno lieve, ma che denuncia l’inizio di un trend, e’ un segnale molto allarmante”. Piu’ cauti gli studiosi dell’Agenzia statunitense per l’ambiente (Epa) che ammettono i cambiamenti in corso nell’atmosfera ma chiedono piu’ studi per valutarne l’effettivo impatto. Il nuovo monito sulle condizioni di salute del pianeta arriva mentre a New York scienziati americani e italiani stanno cercando di trovare un terreno di dialogo comune per far ripartire i negoziati sul clima in vista del G8 di Genova nel quale l’Italia, come paese ospitante, si trova in posizione cruciale. Dopo il fallimento della proposta di compromesso avanzata il mese scorso a New York da Jan Pronk presidente della conferenza sui cambiamenti climatici, e le dichiarazioni degli Stati Uniti ‘Kyoto e’ morto’ e’ indispensabile evitare un fallimento a Genova e poi alla Cop 6, la sesta conferenza delle parti sul clima prevista a Bonn per fine luglio. Oggi all’University Club di New York esperti e studiosi come Vittorio Canuto della Nasa, David Rind, Cinthia Rosenzweig, Victor Gornitz e Michael Lindzen discuteranno con gli italiani Giorgio Fiocco, Roberto Frassetto, Antonio Navarra, Vincenzo Ferrara, Domenico Gaudioso, Fabio Pistella, Antonio Speranza e Giorgio Visconti in un incontro che il ministero dell’Ambiente italiano ha organizzato insieme alla Columbia University. Presente anche il direttore generale dell’Ambiente Corrado Clini che coordina due task force incaricate dei lavori preparatori del G8. Lo studio pubblicato su ‘Science’ si basa su misurazioni fatte in una zona molto ampia che spazia dall’Irlanda all’Oregon alla Tasmania. I rilievi hanno dimostrato un abbassamento delle concentrazioni di un composto ossigenato che ‘aggredisce’ e trasforma i gas con i quali viene in contatto. Questa molecola, della quale dal 1978 e’ scomparso oltre un 10% svolge un ruolo particolarmente incisivo nella distruzione del metil cloroformio un solvente molto inquinante che rimane a lungo nell’atmosfera e che puo’ essere neutralizzato solo da questa molecola spazzina. Utilizzando una sofisticata modellistica al computer gli studiosi hanno verificato che questo solvente non veniva piu’ distrutto alla velocita’ del passato dimostrando cosi’ che le molecole ‘pulitrici’ non sono piu’ sufficienti. Questa riduzione, secondo gli studiosi, potrebbe avere conseguenze drammatiche per il futuro del pianeta in quanto le molecole spazzine sono particolarmente efficaci per neutralizzare le emissioni di idrocarburi che derivano da petrolio, solventi e pitture e fra i principali responsabili di tumori: secondo l’Epa, gli Stati Uniti immettono nell’atmosfera oltre 18 mln di tonnellate di queste sostanze l’anno.


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