Cultura
Allarme hate speech nello sport: è una componente strutturale dei commenti online
Lo sport che raccoglie più commenti con hate speech è il calcio. I più bersagliati? Inter e Napoli come squadre e Balotelli e Lukaku come giocatori. L'hate speech non scende mai sotto il 10,9% nei commenti su Facebook e sotto il 18,6% su Twitter. In tre mesi, 5mila messaggi con minacce di aggressioni fisiche. Ecco i dati del Barometro dell'odio nello sport
di Redazione
I messaggi d’odio? Sono una componente non solo rilevante ma addirittura strutturale delle conversazioni sportive sui social media. È questo il primo risultato che salta agli occhi dal monitoraggio delle pagine Fb e Twitter delle principali testate sportive nazionali (La Gazzetta dello Sport, Tuttosport, Il Corriere dello Sport, Sky Sport e Sport Mediaset) e andando a leggere i commenti postati dai lettori sotto i vari articoli sportivi. È la ricerca fatta dal Centro CODER dell’Università di Torino nel quadro del progetto di prevenzione e contrasto all’hate speech Odiare non è uno sport, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AID 011797) e promosso dall'associazione CVCS insieme a 13 partner nazionali. Ecco quindi i primi risultati del Barometro dell'Odio nello Sport, presentato ieri.
Fra il 7 ottobre 2019 e il 6 gennaio 2020 sono stati analizzati 4.857 post su Facebbok con i relativi 443.567 commenti, su Twitter 4.554 post: a parità di messaggi pubblicati, Facebook genera un volume di commenti 26 volte superiore a quello di Twitter. Il 13,4% dei commenti su Facebook e il 31% dei commenti su Twitter contiene hate speech. Nel complesso è stato osservato che esiste un livello costante di hate speech al di sotto del quale non si scende mai, pari al 10,9% dei commenti su Facebook e 18,6% su Twitter.
Gran parte del traffico di notizie sui social e di conseguenza la maggior parte degli episodi di hate speech sono da ricondurre al mondo del calcio. Su Facebook, nei commenti a notizie di calcio, l’hate speech si rileva nel 12,3% dei commenti; nella Formula Uno si arriva al 9,7%; nel basket all’8,7% e nel tennis al 7,6%. Su Twitter invece il basket supera il calcio per commenti contenenti linguaggio d’odio: 31,8% per il basket e 31,3% per il calcio.
Mario Balotelli e Romelu Lukaku sono i personaggi sportivi su cui si concentrano più commenti di hate speech (rispettivamente 16,7% su Facebook e 38,3% su Twitter; 15,5% su Facebook e 40,6% su Twitter), contenenti insulti e discriminazione razziale (rispettivamente 2,1% su Facebook e 5,6% su Twitter; 1,9% su Facebook e 2,4% su Twitter). La squadra con più commenti contenenti linguaggio d’odio su Facebook è l’Inter, seguita da Lazio, Juventus, Napoli, Roma e Milan. Su Twitter invece è il Napoli a raccogliere più messaggi con hate speech.
Se si vanno poi ad approfondire le modalità con cui si manifesta l’hate speech, il linguaggio volgare (14% su FB e 31% su Twitter) e l’aggressività verbale (73% e 60%) sono le forme più frequenti. Tuttavia, anche discriminazione (7% e 5%) e aggressività fisica (5% e 4%) non sono irrilevanti: la ricerca ha infatti individuato circa 5.000 commenti contenenti elementi di aggressività fisica pubblicati dagli utenti nei tre mesi osservati.
La ricerca è stata presentata il 26 maggio sulla pagine del progetto Odiare non è uno sport, con la partecipazione di Giuliano Bobba, del centro Coder, autore del Barometro e di Sara Fornasir coordinatrice del Progetto Odiare non è uno Sport.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.