Non profit
Allarme donazioni, sarà un Natale nero
Fund raising In pericolo le sottoscrizioni da destinare a progetti etici
Tutto già visto. La disinformazione sulla raccolta fondi e sugli aiuti umanitari in atto in queste settimane ripete un copione già collaudato. Un copione con finale amaro. Come all?inizio degli anni Novanta, quando negli Usa uno scandalo mai provato investì il responsabile di una associazione religiosa che si occupava di homeless giovani: si avviò una reazione a catena che determinò in tutte le associazioni, sia religiose che laiche, un calo nelle donazioni oscillante tra il 35 e il 70 per cento. Il risultato? Molti enti dovettero ridurre drasticamente il loro impegno e tanti chiusero i battenti. «Morale: chi ci rimette è sempre il poveraccio», commenta Beatrice Lentati, una delle massime esperte di fund raising (cioè di raccolta fondi) d?Italia, membro del consiglio direttivo dell?International Fund Raising Found, un ente non profit che ha come obiettivo lo sviluppo e la crescita del fund raising professionale ed etico nel mondo. «In Italia la cultura del fund raising e del non profit è tutta da sviluppare. Ma occorre anche dire che i giornalisti devono imparare a misurare e calibrare le parole, poiché basta veramente poco per distruggere il lavoro di un?associazione che lavora da anni con le persone più deboli. Un attimo per distruggere, anni per ricostruire. E così non si isolano i truffatori». E dal finale amaro traspare una preoccupazione generale: «Siamo in ottobre e la maggioranza delle donazioni, sia da aziende che da privati, arriva a fine anno. Ma questa volta ci saranno ripercussioni negative».
Aggiunge Andrea Petrucci, segretario del Summit della Solidarietà, una federazione di associazioni promotrice, con il Forum permanente del Terzo settore, di Sodalitas, Telethon, della Carta della donazione: «Quanto sta accadendo conferma che il nostro scrupolo è necessario. Abbiamo sempre lavorato esasperando il tema della trasparenza e della professionalità, sia nella gestione della raccolta fondi sia nella comunicazione: questa è la carta vincente. Quando si conosce la destinazione del proprio contributo, non ci si tira indietro». Diritti e doveri, dunque, per donatori ed enti. Coscienti che gli strumenti per controllare i movimenti dei nostri soldi ci sono. E non soltanto da oggi.
Regole per la sicurezza e la credibilità
Per i donatori
1 – Destinazione della donazione
I donatori hanno diritto a un uso delle risorse, da loro messe a disposizione, che sia finalizzato in modo efficace ed efficiente allo scopo per cui la donazione viene fatta.
2 – Trasparenza e completezza di informazione sull?Organizzazione
I donatori hanno diritto di ricevere complete ed esaurienti informazioni:
= sulla struttura operativa dell?Organizzazione, sui suoi organi di governo, sull?identità e il ruolo dei soggetti che collaborano con l?organizzazione e con i quali entrano in contatto;
= sulla missione e la finalità che l?organizzazione persegue.
3 – Trasparenza e completezza di informazione sull?iniziativa da sostenere
I donatori hanno diritto di ricevere complete ed esaurienti informazioni:
= sulle finalità, i tempi e le modalità d?attuazione delle iniziative da sostenere;
= sui risultati ottenuti attraverso la donazione.
4 – Disponibilità delle informazioni
I donatori hanno diritto di prendere visione del rendiconto annuale dell?Organizzazione.
5 – Rispetto della persona
I donatori hanno diritto a essere rispettati nella propria libera volontà e a non essere indotti a donare attraverso eccessive pressioni, sollecitazioni o strumenti pubblicitari ingannevoli o non veritieri.
7 – I donatori hanno diritto a che le risorse raccolte siano impiegate dall?Organizzazione in modo indipendente da qualunque condizionamento estraneo alla missione, sia esso di tipo ideologico, politico o commerciale, e senza che vi siano discriminazioni in base al sesso, la razza, l?ideologia e il credo religioso.
estratto della Carta della Donazione preparata da: Forum del Terzo settore, Sodalitas, Summit della Solidarietà, Telethon
Per le associazioni
1 – Custodire gelosamente logo e carta intestata della propria associazione. E se si decide di ?prestarlo?, prevedere una penale per uso improprio.
2 – Chiedere a chi offre i propri servizi delle regolari lettere di referenza.
3 – Chiedere e controllare attentamente il bilancio certificato e la relazione del collegio dei sindaci a chi propone i propri servizi.
4 – Verificare le misure societarie di chi si ha di fronte. Analizzando a fondo chi sta dietro alla società/associazione: che lavoro svolge,quali ha svolto in passato, ecc.
5 – Non fidarsi di un oggetto sociale troppo complicato. Ossia di qualcuno che, per esempio, oltre a organizzare spettacoli di beneficenza si occupa di mille altre iniziative. Non è mai una garanzia di qualità.
6 – Quando si ha il sospetto di essere stati imbrogliati, fare un bell?esposto alla Guardia di Finanza. A differenza della denuncia, infatti, che in mancanza di prove complete può trasformarsi in una controdenuncia, l?esposto è più sicuro e la Guardia di Finanza spaventa più dei Carabinieri.
a cura di Salvatore Pettinato
Il testo completo della ?Carta delle donazioni? è sul sito di Vita:
www.vita.it
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