Famiglia

Allarme bambini, quelli italiani sono i più grassi d’Europa

Nel 2025 saranno 20 milioni gli italiani “extralarge”

di Gabriella Meroni

Anche l’Italia non supera la prova bilancia. Tanto che sarebbe sempre piu’ necessaria una “manovra dietetica”. Secondo l’ultimo studio condotto dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, gli adulti obesi ammontano a poco meno di 5 milioni (il 10% della popolazione), per un costo sociale annuo pari 8,3 miliardi di euro (circa il 6,7% della spesa pubblica). Un prezzo destinato a lievitare, come il girovita dei nostri connazionali.

Si stima che nel 2025 il tasso di obesita’ possa salire addirittura al 43%: venti milioni di italiani extralarge. Non solo. Un’indagine condotta dalla commissione europea (Idefics, Identificazione e prevenzione di effetti dietetici e stile di via indotti in giovani e bambini) evidenzia che la Penisola registra il primato per sovrappeso e obesita’ nella fascia d’eta’ tra i 6 e i 9 anni. L’aumento dell’obesita’ infantile segna un +2,5% ogni 5 anni.

Queste le cifre, allarmanti, snocciolate nella Sala delle colonne di Montecitorio nel corso dell’iniziativa Lotta al sovrappeso e all’obesita’. Anno III, promossa da Gianluca Mech con il coinvolgimento di Fimmg (Federazione medici di famiglia), Fimo (Federazione italiana medici pediatri), Federsanita’ Anci e Assofarm (Associazione Nazionale Farmacie Comunali).

“La ventilata istituzione di una tassa sul cibo-spazzatura da parte del ministro della Salute Balduzzi non sarebbe una cattiva idea – ha dichiarato provocatoriamente Gianluca Mech, impegnato in una campagna anti-obesita’ che ha coinvolto prima i sindaci e ora anche i parlamentari – Tuttavia ritengo ancor piu’ importante sensibilizzare i medici di base e i pediatri affinche’ prescrivano ai loro pazienti in sovrappeso diete a basso indice glicemico. Se solo la meta’ degli italiani seguisse questo regime alimentare, infatti, il tasso di obesita’ in eta’ adulta diminuirebbe dal 10% al 5% della popolazione totale: in soldoni, quasi 1.500.000 di obesi in meno e, di conseguenza, una riduzione di quasi 2,5 miliardi di euro del costo sanitario annuo sostenuto per curarli“. Gli esperti rivolgono alla classe politica l’appello ad “assumere iniziative legislative anche drastiche, per evitare conseguenze disastrose sia sulla salute che sulle tasche dei cittadini. In tutto il resto del mondo si sta correndo ai ripari”.

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