Salute

Allarme Amref e ActionAid, in Kenya 500 morti al giorno per Aids

Per combattere la malattia servono soldi, avvertono Amref a ActionAid. E intanto l'Italia taglia i fondi per la cooperazione...

di Chiara Brusini

Sono 500 ogni giorno, solo in Kenya, le vittime dell’Aids. E il dato, che descrive il dramma di tutto il continente africano, e’ destinato a rimanere stabile se a livello globale mancheranno i fondi necessari per la lotta alla malattia. E’ l’allarme lanciato dalla African Medical Research Foundation (Amref) e da ActionAid International che hanno presentato, in collaborazione con l’Osservatorio italiano sull’azione globale contro l’Aids, il rapporto ”Chi fa da se’ non fa per tre” per evidenziare che gli sforzi fatti finora sul controllo della malattia possono essere vanificati dalla temuta mancanza di fondi erogati dagli Stati occidentali. Allarme, ha ricordato Jacopo Viciani di ActionAid, che coinvolge anche l’Italia: il taglio annunciato per la Finanziaria 2006 di 150 milioni di euro ai fondi per la cooperazione non permettera’ di rispettare l’impegno preso dal Governo nel settembre scorso di finanziare con 260 milioni di euro il Global Fund per la Lotta a Aids, malaria e tubercolosi negli anni 2006-2007. E preoccupazioni sugli interventi italiani di finanziamento sono state espresse anche da Daniele Scaglione di ActionAid: ”come singoli cittadini diamo meno di dieci centesimi a testa per l’aiuto allo sviluppo; per la lotta all’Aids nel 2003 sono stati stanziati 74 milioni di euro, nel 2004 18 milioni e nel 2005… vedremo”. Il Kenia, ha spiegato Viciani, e’ un esempio evidente del fatto che la lotta all’Aids e’ un obiettivo percorribile: negli ultimi 2-3 anni l’incidenza della malattia e’ scesa dal 10 al 6,7 per cento della popolazione, mostrando la possibilita’ di arrestare la crescita di nuovi contagi. Ma se si toglie la benzina si rischia di fermare il processo a meta’ corsa, ha aggiunto Vicini. Infatti il Piano Strategico nazionale per i prossimi cinque anni, ha avvertito l’esperto, dipende dalle donazioni estere per il 65% dei fondi necessari, che ammontano a 2 miliardi di euro. Eventuali tagli, pericolo non remoto, dei paesi donatori potrebbero compromettere in maniera decisiva la risposta nazionale all’epidemia. I tagli previsti in Finanziaria, anche secondo Simonetta Pirazzini dell’Unaids, ”sono di gravita’ notevole, con una ricaduta sulla lotta all’Aids”. Altri problemi emersi dal rapporto sono la necessita’ di razionalizzare, per evitare sprechi, l’erogazione dei fondi e attuare un sistema di monitoraggio unico per non duplicare gli interventi e, quindi, non sprecare risorse. Insomma, l’appello, ha concluso Viciani, ”e’ che vi sia una scelta bipartisan che garantisca con un emendamento alla Finanziaria l’erogazione dei fondi promessi”.


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