Non profit
Allarme 20 per cento
Linnalzamento dellaliquota sulle rendite finanziarie potrebbe incidere pesantemente sui bilanci. Che questanno sono in salute più che mai. E le erogazioni? Sempre più mirate
Uno stato di salute ottimo quello delle fondazioni di origine bancaria. Il migliore da quando sono nate – dice l?ultimo (undicesimo) rapporto Acri – con un patrimonio finanziario ormai vicino ai 46 miliardi di euro e uno di credibilità tale da permettere loro di rispedire ogni volta al mittente i ripetuti assalti alla diligenza lanciati da più parti in questi anni.
«Ci siamo abituati» afferma Dino De Poli, fresco di riconferma al vertice della Fondazione Cassamarca di Treviso, «c?è questa enorme massa di denaro che continua a suscitare appetiti. Ma ormai si sono accorti un po? tutti che le fondazioni non fanno sciocchezze, che amministrano efficacemente il proprio patrimonio e coprono con i loro interventi aree strategiche per la crescita civile e culturale del Paese».
«Quanto al nostro ruolo di banchieri», aggiunge De Poli, «trovo curioso che da un lato ci viene chiesto di non mettere il naso nelle vicende delle banche, dall?altro però ci lodano per la nostra capacità di favorire le aggregazioni».
I numeri
Le fondazioni hanno ulteriormente diminuito la quota di attivo investito in partecipazioni bancarie, che sono scese dal 29% del 2004 al 25,6% del 2005, per un importo complessivo pari a 13,3 miliardi di euro, che ha garantito proventi per ben 1.605 milioni di euro (+44% rispetto al 2004). Le altre attività, invece, sono investite pressoché esclusivamente (70,3%) in diversi strumenti finanziari mobiliari (solo l?1% è ?fermo? in immobili) da cui sono stati ricavati dividendi pari a 1.152 milioni (+24%).
«Un dato molto positivo» spiega Stefano Marchettini, direttore generale dell?Acri, «ma anche fonte di preoccupazione visto che metà dei proventi delle fondazioni deriva da rendite finanziarie e oggi si discute di innalzare l?aliquota per le rendite finanziarie dal 12,5% al 20». «Se il provvedimento dovesse passare», mette in guardia Marchettini, «si profilerebbe per le fondazioni uno scenario piuttosto critico in quanto sarebbero costrette o a ridurre gli accantonamenti a riserva oppure le erogazioni».
Risorse che nell?ultimo anno sono aumentate di ben il 7,8%, passando da 1.274,9 a 1.374 milioni di euro, e hanno finanziato oltre 25mila iniziative (+10% rispetto al 2004) concentrate soprattutto in sette settori: arte, attività e beni culturali, 30,6%; volontariato, filantropia e beneficenza, 15,6; assistenza sociale, 11,6; educazione, istruzione e formazione, 11,5; ricerca, 10,4; salute pubblica, 8,8; sviluppo locale, 6,9.
La parte del leone spetta al Nord, dove va il 67% delle somme erogate (equamente suddiviso tra Nord-Est e Nord-Ovest) seguito da Centro (25%) e Sud e Isole (8%).
Ma è proprio il Mezzogiorno a registrare, in termini percentuali, l?incremento più significativo (le erogazioni erano ferme a 3,9% nel 2004), un risultato frutto della decisione praticamente unanime di tutto il sistema fondazionale di innalzare la quota di risorse da destinare a ripartizioni geografiche diverse da quella di appartenenza, come dimostra la costituzione della Fondazione Sviluppo Sud.
«È senza dubbio il punto più rilevante di questo undicesimo rapporto Acri», sottolinea il direttore generale, «perché testimonia la volontà di guardare allo sviluppo del Sud con un?ottica diversa, puntando innanzitutto al consolidamento del tessuto civico locale, condizione indispensabile per lo sviluppo economico». Gli fa eco Dino De Poli: «Confesso di aver aderito con qualche riserva alla Fondazione Sud, ma mi auguro che si riescano ad ottenere traguardi importanti con erogazioni ben mirate».
Approccio nuovo
Un approccio, questo, che contraddistingue tutte le fondazioni di origine bancaria, come ben evidenziato nel rapporto dai dati relativi all?entità delle erogazioni, ormai sempre più ?ricche? e meno ?a pioggia?. La quota maggiore dell?attività istituzionale delle fondazioni è rappresentata dalle erogazioni annuali maggiori di 5mila euro, che rappresentano l?87,5% del totale erogato (erano l?82,9% nel 2004) e il 55,1% del numero degli interventi sostenuti (52% nel 2004); le erogazioni superiori a 100mila euro incidono, quanto ad ammontare, per il 73,8% (74,6% nel 2004) pur risultando in termini di numero pari solo al 9,8% di tutte le erogazioni (9% nel 2004); le erogazioni di importo unitario superiore a 500 mila euro rappresentano il 44,2% del totale erogato (47,2% nel 2004), interessando appena il 2,6% del totale interventi (2% nel 2004).
«È la dimostrazione», conclude Marchettini, «che le fondazioni di origine bancaria sempre più intendono sostenere progetti che abbiano un ampio raggio d?azione».
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