Non profit

Alla scoperta della biodiversità

In una tre giorni che si apre domani a Roma

di Maurizio Regosa

Si svolge dal 20 al 23 maggio, all’Auditorium di Roma, la Settimana della Biodiversità – Alla scoperta dei legami tra cultura cibo e natura.

Il 2010 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite l’Anno Internazionale della Biodiversità da celebrare attraverso la scienza, la musica, il cinema, l’arte e la cucina. A Roma l’apice delle celebrazioni avrà luogo durante la Settimana della Biodiversità organizzata da Bioversity International. Esperti, accademici, economisti, scrittori, cuochi e artisti di fama mondiale susciteranno l’interesse del pubblico più vario. Le attività della Settimana della Biodiversità comprendono conferenze, tavole rotonde, caffè della scienza, festival di documentari, mostre fotografiche, exhibit interattivi, concerti e laboratori per ragazzi. Il Programma sarà presente con un colorato stand in cui verrà proiettato un video di Syusy Blady e Patrizio Roversi. Inoltre, verrà organizzato un dibattito sul tema turismo responsabile e agrobiodiversità in collaborazione con l’Associazione Italiana Turismo Responsabile e Bioversity International.

Fra le iniziative di cui si discuterà il Programma Agrobiodiversità culture e sviluppo locale, promosso dalle Ong Ucodep e Acra e finanziato dall’Ifad e dal Ministero degli Affari Esteri, intende contribuire a mitigare il processo di marginalizzazione degli agricoltori poveri e dei migranti del Marocco, Senegal ed Ecuador attraverso la valorizzazione di colture locali “dimenticate”, altrimenti chiamate specie neglette o sottoutilizzate (Neglected and Underutilized Species).

La quinoa, il lupino andino e l’amaranto andino dell’Ecuador, il finocchio, le piante aromatiche e medicinali e le mandorle del Marocco, il fonio, la moringa e il baobab del Senegal sono state selezionate come specie ad alto valore culturale aggiunto.

Il Programma mira, infatti, a ricomporre il legame spesso perduto tra produttore e prodotto, tra prodotto agricolo e insieme di conoscenze tradizionali e innovazioni locali, rafforzando l’autostima e il capitale sociale delle comunità rurali povere, promuovendo le culture a partire dalle colture. Il Programma mira ad aumentare la produzione e migliorare la commercializzazione (a livello locale e nella rete italiana del commercio equo) di alcune specie selezionate, rafforzare l’autostima e il riconoscimento del ruolo delle donne e degli anziani in qualità di custodi dell’agrobiodiversità, promuovere la conoscenza attraverso offerte di turismo responsabile, accrescere la conoscenza del largo pubblico del Nord attraverso una campagna di comunicazione e la partecipazione ad Eventi e mostre in Italia e in Belgio, valorizzare la presenza della diaspora dai tre Paesi in Italia attraverso percorsi di formazione, rafforzare le reti di produttori a livello nazionale e internazionale e ad avviare attività e processi di gestione e condivisione del sapere.

Aumentare la produzione, migliorare la conoscenza e la commercializzazione delle colture locali rappresenta un’opportunità per gli agricoltori poveri per accrescere il proprio reddito e la propria autostima e per il consumatore la possibilità di migliorare la propria alimentazione attraverso l’eccellente apporto nutrizionale di queste specie (anche base di prodotti farmaceutici e integratori), assaporando un’altra cultura.

I Partner principali del Programma sono Asamblea de Unidad Cantonal de Cotacachi, Runa Tupari Native Travel, Unión de Organizaciones Campesinas e Indígenas de Cotacachi (Ecuador), Association ADRAR, Faculté Des Sciences et Techniques d’Errachidia, Programma GIAHS-FAO, Délégation Provinciale du Ministère de l’Education, Office Régional de la Mise en Valeur Agricole de Tafilalt, Service Provincial des Eaux et Forêts (Marocco), ENDA-GRAF SAHEL (Senegal), Ctm-Altromercato, Bioversity International, Associazione Italiana Turismo Responsabile, Slow Food, Conservatoria del Piemonte, Museo Etnografico Pigorini di Roma (Italia), Musée du Carnaval et du Masque de Binche (Belgio).

Per maggiori informazioni: www.agrobiodiversita.it

 

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