Formazione

Alla ricerca degli inventori del futuro

Il Ciid, centro di eccellenza nel mondo per l’Interaction design, apre le selezioni in Italia del corso annuale master level. Insieme a Intesa Sanpaolo, con “per Merito”, si ha la possibilità di accedere al prestito d’onore fino a 50mila euro per coprire il costo del programma

di Ilaria Dioguardi

Sono aperte le iscrizioni per l’Interaction design programme (Idp), il corso annuale master level di fama mondiale del Copenhagen institute of interaction design (Ciid), che arriva in Italia ed è alla ricerca di talenti. Prende il via a Bergamo a settembre 2024.

La formazione per gli interaction designers di domani

L’Interaction design programme consiste in un anno insieme a persone provenienti da tutto il mondo, con diversi background professionali, e docenti esperti di innovazione, design e tecnologie digitali. Immersi in un ambiente di apprendimento pratico e creativo, tra corsi di physical e spatial computing, tra progetti con aziende e laboratori di biomimetica (per creare soluzioni ispirate dalla natura), ad imparare la progettazione di prodotti, servizi ed ambienti con le più avanzate tecnologie digitali, diventando interaction designers.

Il Fund for Impact a supporto del programma

Il Ciid, per gli studenti residenti in Italia, grazie all’accordo sottoscritto con Intesa Sanpaolo, offre l’opportunità di accedere a “per Merito”, il prestito d’onore fino a 50mila euro per coprire l’intero costo del programma (36.500 euro) e anche spese di vitto, alloggio e trasporto, senza alcuna garanzia richiesta da parte della banca.

Il programma “per Merito” è supportato dal Fund for Impact, creato dal Gruppo per promuovere l’inclusione creditizia ad alto impatto sociale e per favorire l’emancipazione formativa. Al termine del percorso di studi e per i due anni successivi, si attiva un “periodo ponte” al termine del quale ha inizio la restituzione del prestito che può avere una durata fino a 30 anni. In caso di estinzione anticipata, Intesa Sanpaolo non applica costi aggiuntivi a quelli del finanziamento. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito del Copenhagen institute of interaction design.

Una finestra sul mondo

Il Ciid, centro di eccellenza per la progettazione di prodotti e servizi digitali, arriva in Italia dopo quasi 20 anni di attività tra Danimarca, Costa Rica e programmi di formazione offerti in più di 20 Paesi. Oggi apre un nuovo capitolo della sua storia con la sede di Bergamo, nell’ex Monastero di Astino, grazie all’accoglienza del comune di Bergamo e alla Fondazione Mia che sostiene il progetto. È qui, in un luogo pieno di storia, che i nuovi talenti avranno l’occasione di scoprire o approfondire il mondo dell’interaction design, ovvero la progettazione dell’interazione tra esseri umani e tecnologie digitali. L’Interaction design programme è un’occasione per dare una svolta alla propria vita professionale. È una finestra sul mondo, grazie al network internazionale del Ciid e alle collaborazioni con realtà come Enel, Google, Lego, Meta.

Si tratta di un programma full-time della durata di un anno (più ulteriori sei mesi, opzionali, per prepararsi a svolgere la professione avviando networking e rapporti con le aziende), in lingua inglese, aperto a candidati con ogni background, come l’ingegneria, l’architettura, il design, l’arte, le scienze umane, sociali, ed informatiche.

Punto di partenza: l’apprendimento a progetto

Il corso si rivolge sia a neolaureati che a candidati con un percorso professionale già avviato. «Nelle prime settimane gli studenti imparano gli elementi di base dell’interaction design, dal physical computing all’intelligenza artificiale, per poi applicarli alla progettazione di prodotti, servizi ed ambienti digitali», dice Simona Maschi, cofondatrice e direttrice del Ciid. «Ogni corso si propone di lavorare su problemi e contesti reali, attuando una dinamica di apprendimento a progetto project-based learning. Senza situazioni concrete su cui lavorare, noi non possiamo insegnare. Dopo aver sviluppato il proprio “Final Project”, aver lavorato con le aziende partner nella fase degli “Industry Projects” e aver concluso l’anno di formazione, iniziano i sei mesi opzionali per prepararsi al futuro e alla professione».


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Dare forma alle idee

Lavorando su temi come la digitalizzazione e la circolarità, ci si prepara a una nuova vita professionale imparando a progettare prodotti e servizi che abbiano un impatto positivo sulla vita delle persone e del pianeta.
«Al Ciid si impara a spingersi oltre i propri limiti, alle proprie conoscenze, aiutati dai compagni di classe e imparando da ognuno di loro», spiega Clara Subirats Ribas, ex alunna Idp. «Si apprendono discipline diverse grazie alle quali, alla fine, si riesce a dare forma alle idee: attraverso la prototipazione le idee si trasformano in esperienze concrete, che migliorano la vita delle persone e il loro rapporto con la tecnologia, e questa capacità di dare forma alle cose è dirompente».

Clara Subirats Ribas, interaction designer che ha lavorato da Hp dove ha esplorato i confini tra mondo fisico (quello della carta, ad esempio) e mondo digitale, oggi è una leader del team di Global customer experience a Roche Diagnostics. «Mi sono domandata tante volte come spiegare con parole semplici, ad esempio a mio figlio, che cosa siamo noi interaction designers. Alla fine mi sono data questa risposta: siamo inventori. Inventori del futuro».

Il Ciid, centro di eccellenza per la progettazione di prodotti e servizi digitali, arriva in Italia dopo quasi 20 anni di attività tra Danimarca, Costa Rica e programmi di formazione offerti in più di 20 Paesi

Oltre 285 milioni di euro a 17mila studenti

«Siamo orgogliosi di collaborare con Ciid per offrire agli studenti l’opportunità di accedere con serenità a una formazione qualificata, che consente uno sbocco lavorativo concreto», dice Andrea Lecce, responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo. «Il nostro prestito d’onore “per Merito” è pensato per rispondere alle esigenze dei giovani, al loro diritto all’istruzione e alla formazione e rappresenta uno strumento per contrastare l’abbandono scolastico che spesso si accompagna a ragioni di natura anche economica, favorendo l’incontro tra domanda di lavoro e offerta formativa.

Dal 2019», continua Lecce, «Intesa Sanpaolo ha attivato oltre 285 milioni di euro di finanziamenti a circa 17mila studenti, contribuendo ad alleggerire la spesa delle famiglie e degli studenti che provvedono al proprio mantenimento durante gli studi».

La selezione per la nuova edizione dell’Idp è aperta e l’opportunità di “per Merito”, il prestito d’onore di Intesa Sanpaolo facilita l’accesso ad un corso che apre opportunità di impiego professionali sia in Italia sia all’estero, grazie al network di ex-alunni, docenti e aziende partner. Sul sito www.ciid.dk tutte le informazioni e la possibilità di prenotare una sessione individuale con il team del Ciid, hub internazionale di menti creative.

Foto di Annie Spratt su Unsplash

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