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Alla Milano Marathon per sostenere la ricerca

Con la sua squadra la fundraiser Federica Gargiulo partecipa all’appuntamento sportivo in programma domenica 8 aprile e lancia il progetto #oggicorroperAIRC. Una bella occasione per aiutare a combattere i tumori infantili e fare fundraising

di Redazione

Romana, 40 anni e 3 figli Federica Gargiulo è una fundraiser di Airc e responsabile del progetto #oggicorroperAIRC 2018 in occasione della Milano Marathon in programma il prossimo 8 Aprile. «Con questa iniziativa di solidarietà intendiamo fare qualcosa di concreto per aiutare la ricerca contro i tumori infantili. Da tre mesi stiamo lavorando al progetto e abbiamo già raccolto un buon numero di donazioni grazie al contatore attivato su Rete del Dono. Ma non ci siamo voluti limitare a vendere i pettorali nell'ambito del nostro Charity Program. Partecipiamo alla maratona con una quarantina di squadre composte ciascuna da 4 persone che a staffetta compiranno tutto il percorso. Si tratta di sostenitori privati e di team aziendali che condividono anche il nostro percorso di educazione alla salute e ai corretti stili di vita», dice Federica Gargiulo. «Con questo progetto tutti possono sostenere il lavoro fondamentale dei ricercatori ma soprattutto diventare ambasciatori dei corretti stili di vita, aiutandoci a informare e sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone; abbiamo attuato un vero e proprio programma di sensibilizzazione e coinvolgimento, con un particolare focus sull’attività fisica e consigli pratici su come raggiungere l'obiettivo».

Airc è Gold Partner della Milano Marathon per il secondo anno. Nella scorsa edizione sono stati 204 i runner che hanno scelto di indossare il pettorale Airc creando staffette di 4 atleti e portando la sfida lungo i 42 chilometri delle strade milanesi, raccogliendo oltre 100.000 euro. Aderendo al progetto #oggicorroperAIRC tutti possono fare la propria parte per sostenere l'impegno dell'associazione e di tutta la comunità scientifica per arrivare al più presto a poter curare tutti i piccoli pazienti, e offrire ad ogni bambino guarito un’aspettativa di vita di almeno 70 anni.

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A completare la squadra capitanata da Federica Gargiulo ci sono altri tre staffettisti (Chiara, Federico e Paolo, nelle foto sopra) che si presentano simpaticamente in questo modo:« Siamo 2 colleghi, 2 amici, 2 romane, 2 chiavennaschi, 2 volontarie, 2 compagni di scuola, 3 runner seri e 1 che arranca, 4 cuori e 8 gambe! Sembriamo quasi un team di 20 atleti, ma in questo caso LA SOMMA NON FA IL TOTALE perché saremo molti di più a correre l' 8 aprile, correremo infatti insieme ad ognuno di voi, che vorrà tifare per la nostra insolita squadra con una donazione sul contatore di Rete del Dono; lasciateci un messaggio di incoraggiamento, ci sarà di grande supporto verso il nono km !!».

I fundraiser Airc, però, non si limitano a questo. Dopo essersi aggiudicati il “titolo” di top fundraiser del mese di Rete del Dono, intendono anche fornire alcuni buoni consigli per una raccolta fondi davvero efficace.
Contenuti, Sfida, Condivisione e Divertimento sono le parole chiave. Le cose da non dimenticare invece sono queste:
– Prestare attenzione alla costruzione della pagina su Rete del Dono… rappresenta la squadra e i suoi componenti;
– Veicolare il link alla pagina rete del dono attraverso i propri social e attraverso quelli dei compagni di squadra spiegando l’obiettivo della partecipazione sempre in modo molto light (noi abbiamo molto enfatizzato la sfida fisica dei componenti soprattutto perché 3 sono poco allenati);
– Creare dei messaggi da inviare tramite whatsapp per informare singoli amici o gruppi della sfida in corso e invitarli alla donazione, utilizzare anche qualche foto di quando ci si allena per rafforzare il messaggio;
– Ideare iniziative ed eventi per raccogliere fondi in modo diretto: es. invitare amici per aperitivo a casa con tanto di bussolotto per donazione.
«Alla fine», concludono Federica Gargiulo e i fundraiser Airc, «il segreto è essere un po’ stalker ma senza esagerare… l’obiettivo è che anche amici e supporter vivano in modo goliardico questa sfida, che è certamente importante per il fine (raccolta fondi) ma che è anche un’occasione ludica per divertirsi, senza prendersi troppo sul serio»