Salute

Alla Camera si discute la riforma. Sangue, l’ira di Palumbo

Il presidente della commissione perde le staffe. "Le associazioni fuori dal centro nazionale? Ben gli sta...".

di Francesco Agresti

“Siamo stati esclusi dall?organo di governo del settore nonostante raccogliamo il 90% del sangue donato in Italia”. Andrea Tieghi, il presidente dell?Avis, commentava così, sullo scorso numero di Vita, la decisione della commissione Affari sociali della Camera di bocciare gli emendamenti presentati dalle associazioni che chiedevano un coinvolgimento nel Centro nazionale sangue, l?organo che secondo il ddl di riforma dovrà governare le attività di raccolta e trasformazione degli emoderivati. Le associazioni avevano ricevuto rassicurazioni sia da esponenti della maggioranza che dall?opposizione sull?approvazione delle proposte di modifica al testo licenziato all?unanimità dal Senato. E invece… “Le associazioni stanno distruggendo questa legge”, si difende attaccando Giuseppe Palumbo, deputato di FI e presidente della commissione. “L?emendamento più importante per loro era quello del relatore D?Alcontres, ed è stato approvato. Il loro ruolo è stato rafforzato, come chiedevano. Ho parlato con il relatore, e mi ha detto che ora le associazioni sono a posto”. L?emendamento di cui parla Palumbo prevede che il ministro della Salute, per la nomina del comitato direttivo del Centro nazionale sangue, senta la Consulta tecnica, un organismo di cui fanno parte anche le associazioni dei volontari, ma che ha solo funzione consultiva. Le associazioni chiedevano invece o di avere un rappresentante in seno al comitato direttivo del Centro o il passaggio di alcune competenze dal Centro alla Consulta. Nessuna di queste due richieste è stata accolta. Dettagli, secondo Palumbo, che riprende: “Io le associazioni non le reggo più, glielo dica”, il presidente Palumbo è imbestialito, “se loro avessero dato ascolto a me a quest?ora la legge era fatta, invece per aggiungere queste piccole cose, si dovrà tornare al Senato”. Il testo approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera è ora in attesa del parere di altre commissioni, dopodiché ritornerà in aula dove il Civis, il coordinamento delle associazioni dei donatori ha annunciato che tornerà alla carica. Palumbo permettendo.


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