Politica

Alitalia, Colaninno getta la spugna

Il ritiro dell'offerta della Cai è ufficiale. Berlusconi: è colpa della Cgil.

di Redazione

Alla fine Colaninno e soci hanno gettato la spugna. L’assemblea dei soci Cai ha deciso all’unanimita’ di ritirare l’offerta presentata al commissario di Alitalia per l’acquisto di attivi dalla stessa posseduti. Lo annuncia la Compagnia aerea italiana con un comunicato in cui si ufficializza il ritiro dell’offerta per Alitalia.

Una delle condizioni piu’ importanti di tale offerta – aggiunge Cai – era costituita dal raggiungimento di un largo accordo sindacale sul piano industriale della ‘Nuova Alitalia’ e sul contratto di lavoro da dare alla Compagnia aerea. Tale accordo non e’ stato raggiunto, come dimostrato dalle sole tre lettere di accettazione ricevute da Cisl, Uil e Ugl”.

La drammatica situazione di Alitalia, molto peggiore di quella che aveva dato luogo ad altre offerte di acquisto in passato, e dei mercati internazionali, non permette di allungare ulteriormente una trattativa che e’ stata approfondita e che ha portato a numerose concessioni. Ulteriori concessioni e dilazioni metterebbero irrimediabilmente a rischio la realizzazione del Piano. Cai tiene a ribadire che il piano industriale della ‘Nuova Alitalia’ – si legge nel comunicato avrebbe permesso di cerare un’azienda solida e in grado di competere”.

Il ritiro dell’offerta fa partire immediatamente lo scambio di accuse tra tutti i protagonisti in gioco: «Ci sono pesantissime responsabilita’ soprattutto della Cgil e dell’Associazione piloti che valuteremo», annuncia il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A strettissimo giro di posta arriva la replica di Guglielmo Epifani, leader della Cgil: «Piuttosto che cercare capri espiatori il governo ed il premier si assumano invece le proprie responsabilita’ per come hanno gestito tutta la vicenda e la trattativa con le parti sociali».  Dello stesso tono le parole di Pierluigi Bersani, ministro dell’Economia del governo ombra. «Se siamo arrivati fin qui Berlusconi non cerchi colpevoli. Il colpevole e’ lui. Purtroppo questo e’ l’esito di una operazione spregiudicata e irresponsabile che il Governo ha imposto e ha mal guidato’. Adesso e’ il momento di tenere i nervi a posto’», dice Bersani. ‘«Non siamo davanti a un baratro, c’e’ spazio per evitare il fallimento. E’ possibile rimettere nel solco la procedura, credo che il commissario anche attraverso l’alienazione di beni non essenziali possa prendersi il breve tempo necessario a pubblicare un avviso che solleciti proposte. Sono convinto che possano esserci disponibilita’ di attori internazionali e che possano essere eventualmente in questo quadro meglio utilizzate disponibilita’ e risorse dell’imprenditoria italiana».

Il ritiro dell’offerta per la nuova Alitalia da parte della societa’ Cai e’ “la logica conseguenza dell’assurda posizione ostruzionistica assunta dalla Cgil in alleanza con le sigle autonome di piloti e assistenti”, secondo il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi commentando la decisione della Cai. “Purtroppo, nonostante la evidente alternativa del fallimento che ora si prospetta, hanno prevalso, in alcuni, una cinica logica politica del tanto peggio tanto meglio”.

Applausi e slogan con ‘Buffoni’ e anche ‘Via la casta, ora l’asta’. Cosi’ i dipendenti di Alitalia che manifestavano fuori dal palazzo milanese dove era in corso l’assemblea di Cai , hanno salutato la notizia proveniente da Roma del ritiro dell’offerta.

 

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