Sostenibilità

Alimenti: sul pollame in Italia rimane l’etichetta

Nonostante la richiesta di revoca da parte della Commissione Europea, rimarrà in vigore l'ordinanza del 2005 che prevede l'indicazione dell'origine e della provenienza delle carni

di Redazione

L’Europa ci aveva chiesto di toglierla ma il Ministro della Salute ha risposto no. Rimarrà dunque l’obblico di indicare con un etichetta l’origine e la provenienza dei polli che compriamo nei supermercati. La ragione? Mantenere garanzie sanitarie e migliorare l’informazione dei consumatori nel campo dell’alimentazine. La decisione è stata presa in accordo con le associazioni agricole e di produttori e trasformatori delle carni avicole, nonche’ dei consumatori, hanno spiegato dal Ministero con una nota.

«Alle censure della Ue – recita la nota – i partecipanti all’incontro hanno concordato di rispondere in linea con la legislazione comunitaria, in quanto le norme introdotte con l’ordinanza hanno la finalita’ di garantire la corretta informazione dei consumatori, cosi’ come e’ previsto a livello comunitario per le carni bovine». «Il ministero – ribadisce il sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta – si manterra’ sulla stessa linea intrapresa, con l’obiettivo di assicurare alla collettivita’ le massime garanzie sanitarie e l’informazione sul consumo delle carni in questione per favorire una scelta consapevole sulla provenienza del prodotto».

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.