Famiglia

Alice non è una favola

Ogni giorno due bambini subiscono abusi sessuali. L’Emilia Romagna è la regione più esposta. Qui settimana scorsa due bambini hanno riconosciuto i loro violentatori.

di Silvia Vicchi

All?inizio, Alice pensava a un gioco. Un ragazzo tanto più grande di lei, un uomo adulto, che le regalava sorrisi e sguardi ammirati. Poi, quel biglietto pieno di sconcezze, di parole che i bambini non dovrebbero sentire e un appuntamento che le aveva fatto paura. Alice non ha avuto nemmeno un momento d?incertezza e ne ha parlato con gli operatori del centro estivo, che in quel momento si occupavano di lei. E l?uomo cattivo sparì, tra le mani della giustizia. Poco lontano, Carlotta passeggiava con la mamma. Ha dodici anni e una storia terribile alle spalle: un giorno, un uomo l?ha violentata nel garage di casa, lì, dove tante volte aveva giocato a nascondino e aiutato il papà a riparare la bicicletta, portandole via per sempre la fresca ingenuità verso la bellezza del mondo dei grandi. Cammina, Carlotta, la mano in quella della mamma e lo riconosce: l?uomo seduto in macchina, fermo al distributore di benzina, è proprio lui, l?orco delle fiabe, quello che le ha fatto del male. E anche in questo caso, il pedofilo è arrestato. La fiducia negli adulti Due episodi in due giorni, in Emilia Romagna, la punta di un iceberg, se si tiene conto di ciò che sostengono le associazioni che si occupano di minori abusati: l?estate è il momento peggiore, per i nostri figli, e il migliore per i pedofili, che si aggirano per spiagge, parchi gioco, centri estivi, cercando di adescare i bambini. Alice ha rischiato di restare per sempre nel mondo delle meraviglie, eppure qualcosa, nella sua spaventosa storia, ha funzionato. C?è stata la fiducia negli adulti, la certezza di essere ascoltata e aiutata. “Di pedofilia bisogna parlare”, dice Mario Nicoletti, della cooperativa Atlantide, specializzata in servizi all?infanzia e da anni in prima linea nella prevenzione degli abusi, ” bisogna che il bambino sappia cos?è, familiarizzi col problema. Alice ha avuto la fortuna di vivere in un contesto in cui questa realtà è stata discussa e affrontata e sapeva cosa fare. Sapeva che noi operatori sapevamo cosa fare”. Dai dati emanati dalla Direzione centrale di Polizia criminale, risulta che in Italia due bambini al giorno sono oggetto di abusi sessuali, mentre dal 1997 al 1999, l?aumento dei casi è stato del 90%, con 586 denunce di violenza sui minori in quest?ultimo anno. La regione dove si registra il maggior numero di casi è la Lombardia (157), seguita dal Lazio (121), il Piemonte (72), la Sicilia (69). Ogni anno si tengono mille processi su casi di bambini abusati, o maltrattati, il 35% dei quali di età inferiore ai 3 anni. Nel 70% di essi, l?offesa è avvenuta all?interno delle mura domestiche. Se poi usciamo dal nostro Paese, le cifre si gonfiano paurosamente: due milioni i bambini in stato di schiavitù sessuale, 7 su mille quelli che subiscono violenza. Sempre in Emilia Romagna, si è da poco concluso il processo all?assassino della piccola Sarah Jay, uccisa dopo essere stata violentata. Sergio Sabbatani, medico, da genitore che ha toccato con mano la tragedia avvenuta a due passi da lui, commenta: “I dati sono impressionanti, ma una soluzione c?è. Agire, sempre, non appena c?è il sospetto, o quando si vede un comportamento anomalo nel bambino. Spesso, per quieto vivere, si lascia perdere. Ma è il sociale che deve farsi carico del benessere e della sicurezza dei bambini. è la scuola, sono i vicini di casa, gli altri genitori. E sono le istituzioni, che devono mettere in atto strumenti adatti a prevenire e a intervenire tempestivamente dove c?è una segnalazione”. Una task force Intervenire tempestivamente. è la parola d?ordine di Aurora onlus, associazione fondata con l?obiettivo di costituire il primo Centro nazionale italiano per i bambini scomparsi e sessualmente abusati. Anch?esso nato, e non per caso, in Emilia Romagna. “Vogliamo mettere in piedi una task force capace di attivarsi entro 24 ore dall?abuso, o dalla scomparsa del bambino”, dice Serena Frascaroli, la presidente. “Psicologi, avvocati, educatori, in grado di raggiungere il bambino, o la famiglia immediatamente, senza aspettare i tempi burocratici, affiancando il lavoro di indagine che spetta alla Polizia. Intanto abbiamo realizzato corsi di formazione per genitori ed educatori e un opuscolo per aiutare famiglia e insegnanti a riconoscere l?abuso e ad affrontarlo, grazie a una rete internazionale di partner specializzati in questo settore”. La collaborazione tra associazioni e ong di ogni parte di Europa ha dato vita, nel giugno 2000 e proprio a Bologna, alla Fédération Européenne pour les Enfants disparus et sexuellement exploités, sostenuta ufficialmente dal Parlamento europeo, con l?adesione di 18 realtà sociali, rappresentanti di 14 Paesi. Lo scopo è di stimolare iniziative comuni a tutti gli Stati europei nella lotta contro le scomparse e le violenze sui bambini.


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