Mondo
Algeria: nuova ondata terrorismo, 40 morti in 5 giorni
Dal 1992 nel Paese ci sarebbero state oltre 100mila vittime
Una nuova e brusca fiammata di terrorismo sta insanguinando l’Algeria e ha fatto gia’ oltre quaranta morti in cinque giorni. E’ una recrudescenza che, secondo quanto scrive la stampa locale, e’ destinata a durare. Il capo del governo, Ali Benflis, in un’intervista di oggi all’agenzia ufficiale Aps, si e’ detto fiducioso che la battaglia contro il terrorismo sara’ alla fine vinta, ma ”noi siamo pienamente coscienti che ci sara’ bisogno ancora di tempo, di mobilitazione e probabilmente di altri sacrifici”.
Benflis ha spiegato che ”ci sono ancora dei gruppuscoli terroristici la cui ferocia e’ al pari solo del loro sbandamento ma che dispongono ancora di una capacita’ di nuocere che spiega le azioni criminali di questi giorni”. Benflis ha tuttavia ricordato che la situazione attuale non e’ comunque paragonabile a quella vissuta dal paese negli anni Novanta,sottolineando come in tutte le regioni algerine la vita normale stia riprendendo progressivamente. Secondo i commenti di diversi giornali di oggi, pero’, questa recrudescenza di atti terroristici e’ destinata a durare perche’ sarebbe il tentativo delle frange islamiche armate attive nel paese per condizionare le nuove elezioni legislative previste prima del giugno prossimo.
”Gli atti terroristici disgraziatamente continueranno, e l’escalation non e’ che all’inizio, poiche’ la situazione si presta a una recrudescenza e il terreno offre un contesto favorevole a questa spirale”, stima il sociologo Said Bouama in un’intervista publicata dal Matin. Il Quotidiano d’Orano, da
parte sua scrive che ”gli attentati che si succedono a un ritmo sempre piu’serrato sono presagio di una reale offensiva” con cui i gruppi terroristici in vista delle elezioni cercheranno nei prossimi mesi di imporsi come ”sanguinosi moderatori del campo politico”.
Secondo stime ufficiali, dal 1992 a oggi, sarebbero oltre centomila i morti per il terrorismo in Algeria a cui si debbono aggiungere i danni economici causati al paese dal clima di incertezza e violenza.
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