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Algeria, così si muore di calcio

Albert Ebossé Boojongo è stato colpito a morte da un oggetto, probabilmente una pietra, lanciata dalle tribune che ha causato delle lesioni craniche rivelatesi fatali.

di Marco Marcocci

Mancano oramai pochi giorni all’inizio del campionato di calcio di Serie A e la notizia proveniente dall’Algeria, dove un calciatore è stato ucciso da una pietra lanciati dagli spalti al termine di una partita, fa rivivere momenti di paura e richiama alla mente episodi di violenza che hanno accompagnato la passata stagione calcistica.
La domanda che ritorna martellante in questi frangenti è sempre la stessa: perché si deve morire per una partita di pallone?
In Algeria è successa una cosa tanto inaudita quanto drammatica, non ci sono parole per commentare l’episodio che ha stroncato la vita di Albert Ebossé Boojongo, l'attaccante camerunense del club algerino JS Kabylie che è stato colpito a morte da un oggetto, probabilmente una pietra, lanciata dalle tribune che ha causato delle lesioni craniche rivelatesi fatali.

Il triste epilogo è avvenuto al termine del match tra JS Kabylie (JSK)e USM Alger, disputatosi ieri allo stadio di Tizi Ouzou, perso dai padroni di casa dello JS Kabylie per uno a due.
Ebossé aveva anche segnato il goal della propria squadra su rigore, ma i tifosi, in  segno di protesta per la sconfitta subita, hanno accompagnato il rientro negli spogliatoi dei giocatori con un fitto lancio di oggetti, uno dei quali ha colpito il giovane attaccante che è finito a terra agonizzante. Prontamente soccorso è morto poco dopo mentre veniva trasportato in ospedale.

Albert Ebossé Boojongo aveva ventiquattro anni ed era il  capocannoniere del campionato algerino con diciassette reti ed era diventato padre da poco.
Le autorità algerine hanno disposto immediatamente l’apertura di un’inchiesta e Issa Hayatou, presidente della Confédération Africaine de Football (CAF), ha detto di aspettarsi “sanzioni esemplari per punire questo grave atto di violenza”.
Intanto la Federazione di calcio algerina ha reso noto che le partite del campionato in programma per il prossimo turno (29 e 30 agosto) sono state sospese, si legge nel comunicato, “en signe d’hommage au joueur Albert Ebossé tragiquement décédé et également en protestation aux agissements irresponsables de certains énergumènes et hooligans qui entretiennent la violence dans les stades et qui a atteint des proportions inacceptables”. Seguiranno sanzioni  per la responsabilità oggettiva della società del JSK ed iniziative in favore della famiglia dello sfortunato giocatore.

Messaggi di cordoglio e di sdegno stanno popolando le pagine dei social dedicate alla squadra di Tizi Ouzou, capoluogo della Cabilia, che  è tra le più blasonate d’Algeria.  
Albert Dominique Ebossé Bodjongo Dika era nato in Camerun il 6 ottobre del 1989. Ha giocato sin da ragazzo nella squadra della sua città natale, il  Douala Athletic Club 2000. Sempre in Camerun ha militato tra le fila del Coton Sport Football Club de Garoua e nel Unisport Football Club de Bafang.
Dopo un’esperienza nel massimo campionato della Malesia con il Perak FA, nel luglio del 2013 si è trasferito in Algeria, firmando per il JS Kabylie.
Ritenute da molti un giocatore di talento, ha collezionato alcune presenze nella nazionale “B” del Camerun e nell’Under 20.
 


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