Non profit

Alessio Villarosa ci fa o ci è?

Il sottosegretario all'Economia dichiara a un'agenzia di stampa del settore giochi che Vita avrebbe scritto il falso. Riepiloghiamo i fatti a beneficio di Villarosa e di tutti. Ed eventualmente chiami noi invece dei concessionari del gioco d'azzardo. Come ricordato ieri da Mattarella, «l'informazione è a servizio dei governati, non dei governanti». Punto

di Riccardo Bonacina

L'informazione ha ricordato ieri il Presidente Mattarella, ricordando una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti sul caso dei Pentagono Papers, è al servizio «dei governati, non dei governanti». Chi governa tende a servirsene. Irritandosi quando non ci riesce. E chiamando "falso" il vero.



Stupiscono – ma non troppo – le dichiarazioni del sottosegretario all'Economia, con delega ai giochi consegnate, com'è sua abitudine, a un'agenzia di stampa del settore del gioco, appunto. Alessio Villarosa (M5S), prima dichiara che su Vita avremmo scritto il falso rispetto a un contrasto fra Governo e Agcom. Poi, forse non avendo ben letto quanto scriviamo, passa a altro. Sul primo punto, giudichi il lettore dai fatti. E nei fatti vedrà ben presto se «il divieto totale e assoluto, senza se e senza ma» (citazione da Luigi Di Maio) di pubblicità sarà applicato o bucato, soprattutto per quanto riguarda scommesse sportive e spot di siti esteri. Noi documenteremo tutto.

Il Governo, come aveva dichiarato il 5 giugno scorso la commissaria Agcom Liberatore – parole riportate dalla stessa agenzia scelta da Villarosa per le sue – la commissaria Agcom, il Governo, si diceva, «non ha fatto pervenire considerazioni critiche» sulle linee guida che l'Agenzia Garante delle Comunicazioni stava elaborando.

Se uno più uno fa ancora due, significa che ha dato il suo avallo. C'è chi dice che la partita sia in mano a Marco Bellezza, il consulente giuridico di Di Maio. Ma sono voci. I fatti ricordano che chi ha la delega governativa sui giochi è Alessio Villarosa. E proprio lui, nelle sue dichiarazioni, a dare il tracciante della confusione (chiamiamola così) di questo governo.

Il sottosegretario, infatti, cambia il soggetto dell'interlocuzione; dai cittadini agli «operatori del gioco». Se fino a pochi mesi fa il M5S si rivolgeva a cittadini e cittadine, associazioni e società civile, oggi nel tema del contrasto all'azzardo ha fatto una scelta di campo oramai evidente. Dice infatti Villarosa: ««prosegue l'impegno del Governo volto a rendere più sicuro il gioco legale, fornendo a tutti gli operatori della filiera regole certe».

Sui dati di fatto delle linee guida Agcom sull'applicazione del divieto, apprendiamo che a Villarosa e, dunque, al M5S sta bene così. Nessuno ha parlato di un accordo formale tra Autorità e Governo. Ma il silenzio del Governo – oggi trincerato dietro la parola "autonomia" riferita a un'agenzia con i commissari, in scadenza propio oggi (!) – a noi pare eloquente.

Giustamente Don Armando Zappolini, attuale presidente del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), che aderisce alla Campagna Mettiamoci in gioco dichiara a Vaticano News: “leggo nell’intervento di Agcom una trappola, un sabotaggio della legge stessa che vieta ogni forma di sollecitazione al gioco e la cui piena entrata a regime è necessaria per la tutela dei cittadini”.

PS: mentre Alessio Villarosa faceva le sue roboanti dichiarazioni su Agcom, Agcom si premurava di mandare al Governo una lettera in cui (come quale autorità? con quale mandato?) invita il Governo a fare una riforma complessiva. Potete scaricare la lettera qui. Nulla da dichiarare da parte del sottosegretario Alessio Villarosa? Tutto nella norma per Luigi Di Maio? Tutto tranquillo per i parlamentari del M5S? O sul tavolo di Alessio Villarosa giace quella "riforma" di cui tanto si mormora ma di cui, in nome di una dimenticata trasparenza, il M5S non fa menzione?

Grande è la confusione sotto il cielo. Ancor più grande, dalle parti di Roma.

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