Non profit
Alessio Villarosa ci fa o ci è?
Il sottosegretario all'Economia dichiara a un'agenzia di stampa del settore giochi che Vita avrebbe scritto il falso. Riepiloghiamo i fatti a beneficio di Villarosa e di tutti. Ed eventualmente chiami noi invece dei concessionari del gioco d'azzardo. Come ricordato ieri da Mattarella, «l'informazione è a servizio dei governati, non dei governanti». Punto
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L'informazione ha ricordato ieri il Presidente Mattarella, ricordando una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti sul caso dei Pentagono Papers, è al servizio «dei governati, non dei governanti». Chi governa tende a servirsene. Irritandosi quando non ci riesce. E chiamando "falso" il vero.
Stupiscono – ma non troppo – le dichiarazioni del sottosegretario all'Economia, con delega ai giochi consegnate, com'è sua abitudine, a un'agenzia di stampa del settore del gioco, appunto. Alessio Villarosa (M5S), prima dichiara che su Vita avremmo scritto il falso rispetto a un contrasto fra Governo e Agcom. Poi, forse non avendo ben letto quanto scriviamo, passa a altro. Sul primo punto, giudichi il lettore dai fatti. E nei fatti vedrà ben presto se «il divieto totale e assoluto, senza se e senza ma» (citazione da Luigi Di Maio) di pubblicità sarà applicato o bucato, soprattutto per quanto riguarda scommesse sportive e spot di siti esteri. Noi documenteremo tutto.
Il Governo, come aveva dichiarato il 5 giugno scorso la commissaria Agcom Liberatore – parole riportate dalla stessa agenzia scelta da Villarosa per le sue – la commissaria Agcom, il Governo, si diceva, «non ha fatto pervenire considerazioni critiche» sulle linee guida che l'Agenzia Garante delle Comunicazioni stava elaborando.
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Se uno più uno fa ancora due, significa che ha dato il suo avallo. C'è chi dice che la partita sia in mano a Marco Bellezza, il consulente giuridico di Di Maio. Ma sono voci. I fatti ricordano che chi ha la delega governativa sui giochi è Alessio Villarosa. E proprio lui, nelle sue dichiarazioni, a dare il tracciante della confusione (chiamiamola così) di questo governo.
Il sottosegretario, infatti, cambia il soggetto dell'interlocuzione; dai cittadini agli «operatori del gioco». Se fino a pochi mesi fa il M5S si rivolgeva a cittadini e cittadine, associazioni e società civile, oggi nel tema del contrasto all'azzardo ha fatto una scelta di campo oramai evidente. Dice infatti Villarosa: ««prosegue l'impegno del Governo volto a rendere più sicuro il gioco legale, fornendo a tutti gli operatori della filiera regole certe».
Sui dati di fatto delle linee guida Agcom sull'applicazione del divieto, apprendiamo che a Villarosa e, dunque, al M5S sta bene così. Nessuno ha parlato di un accordo formale tra Autorità e Governo. Ma il silenzio del Governo – oggi trincerato dietro la parola "autonomia" riferita a un'agenzia con i commissari, in scadenza propio oggi (!) – a noi pare eloquente.
Giustamente Don Armando Zappolini, attuale presidente del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), che aderisce alla Campagna Mettiamoci in gioco dichiara a Vaticano News: “leggo nell’intervento di Agcom una trappola, un sabotaggio della legge stessa che vieta ogni forma di sollecitazione al gioco e la cui piena entrata a regime è necessaria per la tutela dei cittadini”.
PS: mentre Alessio Villarosa faceva le sue roboanti dichiarazioni su Agcom, Agcom si premurava di mandare al Governo una lettera in cui (come quale autorità? con quale mandato?) invita il Governo a fare una riforma complessiva. Potete scaricare la lettera qui. Nulla da dichiarare da parte del sottosegretario Alessio Villarosa? Tutto nella norma per Luigi Di Maio? Tutto tranquillo per i parlamentari del M5S? O sul tavolo di Alessio Villarosa giace quella "riforma" di cui tanto si mormora ma di cui, in nome di una dimenticata trasparenza, il M5S non fa menzione?
Grande è la confusione sotto il cielo. Ancor più grande, dalle parti di Roma.