Cultura

Alemanno chiede a Maroni 17.300 nuovi ingressi

Più immigrati in Italia. Al ministro del welfare la richiesta del ministro dell'agricoltura. Modifiche anche al decreto Bossi-Fini?

di Paolo Manzo

”Abbiamo chiesto 17.300 nuovi ingressi per l’agricoltura soprattutto concentrati nelle regioni del Sud”. È il ministro per le Politiche agricole, Giovani Alemanno, a riferire ai cronisti il contenuto dell’incontro con il ministro del Welfare Roberto Maroni che ha accolto la proposta avanzata dal suo collega sul numero dei lavoratori stagionali necessari per la prossima campagna dell’agricoltura. ”Si tratta -spiega Alemanno- di presenze assolutamente necessarie per sostenere le imprese agricole del Sud in una fase stagionale che non potrebbe essere assorbita in nessun modo dalla manodopera locale. Da parte del ministro Maroni -riferisce- c’è stata attenzione e disponibilità a dare risposta a questa vitale esigenza per l’agricoltura, anche prima dell’approvazione della legge sull’immigrazione Bossi-Fini”. Per la prossima stagione, quindi, arriverà nuova forza lavoro extracomunitaria nella misura del 20-30% rispetto a quanto richiesto dal ministro delle Politiche agricole, spiega Nino Marmo, il coordinatore degli assessori regionali in Italia che ha preso parte all’incontro di oggi. Secondo Marmo ”il numero accordato da Maroni sarà sufficiente per avviare la campagna agricola di quest’anno nelle regioni del Sud e attendere il dpcm complessivo con la legge Bossi-Fini che ridisegnerà tutto il sistema dei flussi”. Alemanno sottolinea che ”per l’agricoltura è necessario sul terreno della stagionalità avere un flusso regolare, più ampio proprio per sconfiggere la disoccupazione nel Mezzogiorno. Secondo il ministro, infatti, ”se le imprese agricole non potranno beneficiare di questi flussi molte di loro chiuderanno e quindi paradossalmente aumenterà la disoccupazione”. Ma c’è un’altra novità emersa dall’incontro di oggi tra i due ministri Alemanno e Maroni. Se, infatti, il decreto finora escludeva i paesi ancora ‘in fila’ per entrare nell’Unione europea e quelli con i quali l’Italia non ha stipulato accordi bilaterali, ora invece si profila la possibilità che il ministero del Welfare conceda una deroga consentendo così ai lavoratori immigrati già venuti in Italia dai paesi non Ue di rimanervi. Senza questa deroga, secondo Alemanno, potrebbero venirsi a creare del problemi alle imprese del Nord che spesso ricorrono ai lavoratori stagionali provenienti dalla Russia o dalla ex Jugoslavia. Ma il ministro Maroni ha promesso che la deroga ci sarà anche se il numero dei paesi di provenienza non aumenterà. Infine il ministro per le Politiche agricole chiarisce che i 33 mila ingressi già concessi saranno valide per più campagne produttive.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA