Non profit

Aldo Bonomi: perché l’Italia batterà Londra e Madrid

Scenari

di Redazione

Aldo Bonomi, nella crisi c’è un modello imprenditoriale che resiste? Il direttore di Aaster in questi mesi sta monitorando le tensioni, le paure e le attese del capitalismo molecolare italiano.
Vita: Lei ha evocato una tendenza a tornare ai fondamentali. Di cosa si tratta?
Aldo Bonomi: È un’opportunità, ma anche un rischio. Il capitalismo è fatto di due componenti. È innovazione, cambiamento e quindi ha nella sua natura il doversi misurare ciclicamente con gli alti e i bassi delle crisi. Dall’altra parte il capitalismo è anche qualcosa di molto diverso: è una lunga deriva che scava nell’antropologia dei soggetti.
Vita: E questa doppia natura cosa comporta?
Bonomi: Comporta che in una fase come questa i singoli modelli possano richiudersi a guscio nei cosiddetti fondamentali. A Nord-Est si torna orgogliosamente a rivendicare il modello dell’impresa famigliare e dei capannoni. A Nord-Ovest si riesumano il patrimonio di relazioni industriali e la cultura della rappresentanza e della collaborazione con gli enti locali.
Vita: E dove sta il rischio?
Bonomi: Che questo ritorno ai fondamentali non sia una piattaforma su cui comunque innestare un processo di innovazione, ma si riduca a un processo difensivo: a Nord-Est ci si chiude nella convinzione che basti mettere sotto sforzo le braccia della piccola impresa per uscire dalla crisi, a Nord-Ovest che basti essere protetti dalla forza lavoro che si mette in concorrenza. Il caso della Indesit è emblematico.
Vita: E lei che previsioni fa?
Bonomi: Che la paura non vince. E in questo siamo favoriti dalla specificità del nostro capitalismo. Molto più difficile per Gran Bretagna e Spagna, che hanno visto crollare i modelli del capitalismo finanziario e del capitalismo movida, tutto mattone e turismo. Il nostro invece poggia sulla solidità dei territori. Certo, deve avere il coraggio di innovare. Ma che la Fiat abbia vinto la sua battaglia americana cavalcando un modello di auto da green economy è un buon segnale.

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