Salute
Alcol, più di un milione i giovani a rischio. Allarme anche per le anziane
Sono circa 1.370.000 i ragazzi e le ragazze 11-25enni con consumi a rischio, di cui 620 mila adolescenti. A scattare la fotografia è l’Istituto Superiore di Sanità. Dai dati emerge preoccupazione anche per il numero delle anziane consumatrici
Nel 2021, tre milioni e mezzo di persone hanno bevuto per ubriacarsi e 750 mila sono stati i consumatori dannosi, coloro cioè che hanno consumato alcol provocando un danno alla loro salute, a livello fisico o mentale. A scattare la fotografia è, come ogni anno, l’Osservatorio nazionale alcol (Ona) dell’Istituto Superiore di Sanità. «Cresce l’esposizione al rischio da parte delle donne, tanto giovanissime, quanto anziane», afferma Emanuele Scafato, Direttore dell’Ona-Iss.
Nel 2021, si sono registrati 35mila accessi ai Pronto soccorso per problemi connesi all’alcol. Il 10% delle volte è stato richiesto da minorenni. il 7,5 % da maschi, più del doppio dalle minorenni (17,3 %).
Alcol e giovani
Un milione e 370 mila consumatori a rischio tra 11 e 25 anni eccedono su base quotidiana, di cui 620.000 i minori. Sono 786mila i binge drinkers 11-25enni, di cui 83mila minori che bevono per ubriacarsi. I consumi più elevati si riscontrano fra i maschi, in primo luogo per la birra (42,3%), poi per gli aperitivi alcolici (37,3%) e per il vino (31,6%) in aumento rilevante, mentre fra le femmine prevalgono le consumatrici di aperitivi (33,43%), seguite dalle consumatrici di birra (28,0%) e vino (24,2%). (dati: Iss)
Tra gli 11 e i 25 anni, età in cui il cervello deve ancora maturare la corteccia prefrontale e la capacità cognitiva razionale che è attivamente minacciata e interferita dall’uso di alcol con danni irreversibili alle sue funzioni, il 18,6% dei maschi e il 12,8 % delle femmine sono consumatori a rischio, con frequenze in diminuzione ma ben lontane per i minori dal valore atteso di zero. Tra i minori sono consumatori a rischio il 16,5 % dei maschi e il 14,2 % delle femmine. Il binge drinking ha interessato l’11,4 % dei maschi e il 6,4 % delle femmine.
Tra i 18-20enni, il 72,3 % dei maschi e il 62,2 % delle femmine consuma bevande alcoliche, 300mila secondo modalità a rischio, 279.mila si ubriaca.
Alcolismo malattia della famiglia
Qui riportiamo l'esperienza di Giulio, fratello di un ragazzo che in passato ha avuto difficoltà con l'alcol. «Mi ero reso conto che anche la mia vita era vuota, sottomessa al bere di mio fratello e al controllo di tutte le situazioni. Mi ero reso conto di essere anch'io una persona insicura, triste e arrabbiata con il mondo. In Al-Anon, l'associazione che supporta amici e fratelli, c'è un opuscolo con l'immagine di una famiglia spezzata dall'alcool con scritto: “alcolismo malattia della famiglia».
(qui il link per rileggere l'articolo e i contatti per chiedere aiuto)
Preoccupazione per le anziane consumatrici
Nel 2021, sono circa due milioni e 600 mila i consumatori a rischio di età superiore ai 65 anni (31,7 % maschi, 8,4% per le donne). Aumenta, dopo la diminuzione in pandemia, il numero delle anziane consumatrici. tra le ultra85enni l consumatrici a rischio sono il 6,8 %, il 6,3 % eccede quotidianamente, il 5,9 % beve fuori pasto, lo 0,8 % si ubriaca. Tra le ultra85enni l consumatrici a rischio sono il 6,8 %, il 6,3 % eccede quotidianamente, il 5,9 % beve fuori pasto, lo 0,8 % si ubriaca. La bevanda più consumata in questa fascia d’età resta il vino, sia per gli uomini sia per le donne (M: 75,7%; F: 43,8%) seguito dalla birra (M: 52,5%; F: 22,9%); la terza bevanda consumata dagli anziani è per entrambi i generi l’amaro seguito da super alcolici e dagli aperitivi alcolici nel caso dei maschi e da aperitivi alcolici e superalcolici nel caso delle loro coetanee; per tutte le bevande considerate i valori sono rimasti pressoché costanti negli ultimi due anni. (fonte: ISS)
Gli anziani sono uno dei target più sensibili della popolazione all’esposizione all’alcol, insieme alle donne e ai giovani con i quali condividono una scarsa capacità di metabolizzazione dell’alcol che diminuisce progressivamente con l’età parallelamente all’insorgenza di condizioni incompatibili con l’uso di bevande alcoliche rappresentate con prevalenza schiacciante dal vino
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