Welfare

Alcol, l’Italia a confronto con l’Europa

Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol e referente italiano della Commissione europea, presenta i risultati delle ultime ricerche comunitarie

di Daniele Biella

Sono stati presentati in Lussemburgo ai rappresentanti governativi del Working Group Alcohol and Health della DgSanco i risultati del rapporto Eurobarometro (pdf 1,6 Mb) sulle opinioni degli europei nei confronti dell?alcol. Le opinioni espresse dal campione di italiani intervistati hanno mostrano una sostanziale compattezza di tendenza rispetto alla media europee, anche se (come già evidenziato dall?Osservatorio nazionale alcol dell?Iss) le abitudini alcoliche rilevate presentano scostamenti significativi rispetto alla cultura del bere tradizionale. Cultura che Eurobarometro conferma essere stata contaminata dal fenomeno del binge drinking, il bere per ubriacarsi.
In merito alle opinioni sulle misure da adottare, gli italiani si caratterizzano per una rinnovata coscienza e moderna cultura nei confronti degli interventi di protezione. Queste misure potrebbero garantire livelli di salute e sicurezza più elevati, rispetto all?impatto dell?uso dannoso di alcol e dei fattori, come quello della pubblicità verso i giovani, che lo sollecitano. È da sottolineare anche la ferma convinzione nella necessità di intervenire, peraltro comune a tutti gli europei.
Inaspettatamente per una cultura piuttosto restia alle proibizioni, anche rispetto alle misure sui divieti atti a ridurre il rischio e il danno alcolcorrelato, l?Italia e i Paesi mediterranei hanno dimostrato una prevalente tendenza a condividere l?adozione di misure specifiche per: giovani, alcol e guida, alcol in gravidanza e pubblicità.

Consumi e abusi

L?Italia registra la più elevata prevalenza in Europa di individui che dichiarano di aver consumato bevande alcoliche nel corso dei 30 giorni precedenti l?intervista.
Secondo Eurobarometro, il 10% degli europei dichiara di ubriacarsi, percentuale che sale al 19% tra i giovani di 15-24 anni di età: un ragazzo su cinque, quindi, dichiara di bere per ubriacarsi. Un dato che si affianca a quello già tristemente noto della mortalità giovanile a causa del bere: il 25% di tutti i decessi tra i giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni è legato al consumo a rischio di alcol.
Complessivamente in Italia il 46% degli intervistati dichiara di non aver mai consumato più di cinque bevande alcoliche in un?unica occasione, contro il 53% che ha, invece, dichiarato di averlo fatto con frequenza variabile: il 12% meno di una volta al mese, il 7% una volta al mese, il 13% una volta a settimana, il 21% più volte a settimana. Quest?ultima quota si colloca al terzo posto in Europa, dopo Austria e Spagna, e ben al di sopra della media europea (13%).

Guida e sicurezza stradale

In Italia si registra uno tra i più bassi livelli di conoscenza riguardo il limite di alcolemia (0,5 grammi/litro) consentito alla guida: il 77% degli intervistati afferma esplicitamente di non conoscerlo. Solo il 18% degli intervistati conosce il limite corretto e il 4% è convinto che il limite sia superiore a più del doppio del livello consentito.
Tre quarti (73%) degli intervistati si dichiara d?accordo con l?abbassamento a 0,2 grammi/litro di alcolemia alla guida per i giovani e per i neopatentati. In Italia i favorevoli sono risultati pari al 64 % degli intervistati.
L?80% degli europei è convinto che l?incremento dei controlli favorirebbe la riduzione del numero di coloro che beve prima di porsi alla guida. In Italia i favorevoli sono superiori alla media europea e pari all?82% degli intervistati.
La maggior parte degli intervistati in Europa gradirebbe l?adozione di misure rivolte alla protezione dei gruppi più vulnerabili della popolazione e a ridurre le morti causate dall?alcol alla guida.

Giovani, etichette e pubblicità

La vendita e la somministrazione delle bevande alcoliche ai minori di 18 anni dovrebbero essere vietati per l?87% degli europei e l?82% degli italiani. Secondo il rapporto Eurobarometro, il 77% degli europei è favorevole all?uso di messaggi da apporre sulle etichette delle bevande alcoliche, per mettere in guardia chi beve dei pericoli che l?alcol determina in gravidanza, ai minori e alla guida di un veicolo. In Italia il numero di favorevoli sale al 79%. Il 76% approva il divieto della pubblicità delle bevande alcoliche che si rivolge ai giovani. Ciò è condiviso dal 70% degli italiani.

I prezzi

Il 62% degli europei dichiara che non sarebbe portato a diminuire le quantità di bevande alcoliche abitualmente acquistate nel caso di incremento di prezzo del 25%. Il 33% degli intervistati dichiara invece che questo incremento influenzerebbe al ribasso la quantità di bevande alcoliche acquistate. I giovani mostrano un?atteggiamento differente: per il 44% dei giovani intervistati, infatti, l?aumento del 25% dei prezzi li spingerebbe ad acquistare meno bevande alcoliche. Il 68% degli europei ritiene, comunque, che l?aumento dei prezzi non scoraggerebbe dall?acquisto chi abusa di alcol.

Le autorità competenti

Il 56% degli italiani è convinto che le autorità hanno il dovere di intervenire al fine di proteggere gli individui dai danni che l?alcol provoca: questa percentuale è tra le più elevate in Europa e superiore alla media europea (44%).
I risultati dell?indagine Eurobarometro supportano ulteriormente la necessità di un?azione incisiva per la riduzione dell?impatto dell?alcol su salute e sicurezza di milioni di individui. Le priorità identificate dalla Strategia comunitaria adottata dalla Commissione europea e adottata dal Consiglio, oggetto di una mozione per una direttiva parlamentare specifica, sono più che attuali e necessitano di una convinta attuazione. Anche alla luce dei dati Eurobarometro, infatti, questi provvedimenti incontrerebbero il favore degli europei, e degli italiani in particolare.
A livello europeo, si sta predisponendo l?attivazione di un ?forum alcol e salute? che agisca come organismo di discussione e di orientamento delle azioni che si intenderà proporre nel breve, medio e lungo termine.
A livello nazionale, la strategia ?Guadagnare salute? e il ?Piano nazionale alcol e salute? pongono impegnativi e ambiziosi obiettivi di tutela della salute e della sicurezza che necessitano, tuttavia, di misure legislative dibattute ma, alla luce dei fatti, condivise da gran parte degli italiani.

Fonte: www.iss.it

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