Lavoro sociale

Albo educatori, le cooperative chiedono una proroga

Le associazioni delle cooperative e le organizzazioni sindacali chiedono insieme il rinvio della scadenza del 6 agosto per l'iscrizione all'albo degli educatori e a quello dei pedagogisti. Necessarie anche delle soluzioni per salvaguardare le persone che lavorano nei servizi ma che non hanno i requisiti previsti dalla nuova legge

di Sara De Carli

educatrice legge un libro ai bimbi dell'asilo

Una proroga del termine del 6 agosto, previsto per l’iscrizione all’albo degli educatori sociopedagogici e dei pedagogisti: lo chiedono in una nota congiunta Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali, Agci Imprese sociali, Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl, UILTuCS, firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore dei servizi sociali, sociosanitari, educativi e di inserimento lavorativo della cooperazione sociale.

La proroga è «fondamentale» per «per dare realmente la possibilità di iscrizione a tutte e tutti gli educatori che rientrano nei requisiti previsti dalle disposizioni transitorie in sede di prima attuazione, anche in considerazione della complessità della materia, del periodo estivo e della numerosità del personale coinvolto».

Le stesse organizzazioni chiedono al Parlamento di trovare celermente le soluzioni più idonee per la salvaguardia e la tutela occupazionale delle migliaia di occupati nei servizi educativi, socio-educativi, socioassistenziali, socio-pedagogici, sociosanitari, che lavorano in coerenza con le disposizioni normative regionali e/o nazionali vigenti, che sembrano attualmente non avere i requisiti previsti dalla Legge 55/24. La legge infatti non ha incluso nei requisiti, ad esempio, coloro i quali rientrano nel comma 599 del D.lgs 205/2017.

 Le organizzazioni si impegnano «ad individuare ogni idonea e tempestiva soluzione, anche a livello regionale, per la salvaguardia dei livelli occupazionali e della tenuta dei servizi», ma chiedono – in vista della costituzione effettiva dell’ordine – una interlocuzione costruttiva al fine di gestire positivamente le criticità già emerse e quelle che eventualmente emergeranno nei prossimi mesi.

Foto di Stefano Micozzi/Sintesi

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