Lavoro sociale
Albo delle professioni pedagogiche, cosa cambia con il Milleproroghe
Il Milleproroghe riapre i termini per iscriversi agli elenchi dei pedagogisti e degli educatori professionali socio pedagogici: la nuova finestra scadrà il 31 marzo 2025. Davvero chi non si iscrive entro quella data non potrà esercitare la professione? No, è un'interpretazione sbagliata.
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Questo articolo scritto di getto è una risposta a diversi articoli e post, che stanno fiorendo in internet sull’argomento “albo e ordine delle professioni educative”, a seguito delle novità introdotte con la conversione in legge del decreto Milleproroghe, di imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. In particolare leggo di un divieto di praticare le professioni pedagogiche per coloro che al 31 marzo 2025 non abbiano perfezionato la richiesta di iscrizione all’albo, che sta suscitando molta preoccupazione.
Fin da subito – nel testo dell’articolo troverete i motivi – anticipo che si tratta di posizioni erronee, che derivano da una non completa conoscenza dell’evoluzione normativa e quindi afflitti da una prospettiva carente della fondamentale composizione e combinazione delle varie norme. Del resto, se la chiusura del termine per produrre la domanda di iscrizione determinasse un congelamento del numero dei professionisti, questo significherebbe che a chiunque acquisisca i requisiti successivamente a quel termine, sarebbe impedito di lavorare, con evidenti danni ai professionisti, alle organizzazioni e alle persone che rimarrebbero senza i necessari sostegni educativi.
Il due articoli del Milleproroghe
Ogni volta che si parla di albo delle professioni pedagogiche e relativo ordine, si scatenano le più sfrenate fantasie. In passato, ci sono state numerose ed elastiche interpretazioni dei commi 594-599 della legge 205/17. Successivamente, quando è arrivata la legge 55/24, si è letto di tutto. In relazione a quest’ultima, VITA ha pubblicato un mio articolo, che oggi è bene rileggere. Fatta salva la scadenza dell’agosto 2024 – che il Milleproroghe riapre, dando come nuova data il 31 marzo 2025 – non cambia nulla.
Cominciamo proprio da qui. Il testo del ddl, contrassegnato con AC 2245, approvato definitivamente il 20 febbraio, ma non ancora pubblicato (il testo comunque è quello approvato dal Senato il 13 febbraio, ndr), riporta due notizie importanti. Sono all’art. 8-quinquies e all’art. 8-sexies.
Riapertura dei termini per le iscrizioni agli elenchi
Il testo dell’articolo 8-quinquies è il seguente. «All’articolo 10, comma 2, della legge 15 aprile 2024, n. 55, le parole: “che hanno presentato domanda di iscrizione entro novanta giorni” sono sostituite dalle seguenti: “che hanno presentato domanda di iscrizione entro il 31 marzo 2025”».
Di semplice interpretazione, consiste nella riapertura della possibilità di iscriversi agli elenchi costituenti gli albi regionali, che sono una fase preliminare e necessaria alla definizione del decreto ministeriale del ministro della Giustizia, che regolamenterà la nascita del nuovo ordine delle professioni pedagogiche. Questo ordine sarà proprio quello che definirà la quota di iscrizione, che evidentemente non c’è ancora. Questi elenchi hanno lo scopo di costruire la base elettiva e individuare le candidature dei presidenti regionali, che verranno consultati dal ministro della Giustizia per l’emanazione del suo Decreto. Il Milleproroghe ha quindi riaperto i termini per incrementare la base degli elettori e dei candidati alla presidenza regionale.
Cosa cambia? Ancora altro lavoro per i commissari, che dovranno gestire molte più domande e relativa documentazione. (Ad oggi, nessuno commissario ha reso noti gli elenchi. In Lombardia, in particolare, si attende per fine febbraio l’indicazione della data entro cui il commissario presumibilmente renderà noti tali elenchi, ndr).
Possono esercitare la professione
Il testo dell’art. 8-sexies afferma che «Fino all’adozione del decreto del ministro della Giustizia di cui all’articolo 6, comma 2, della legge 15 aprile 2024, n. 55, i pedagogisti, gli educatori professionali socio-pedagogici e gli educatori dei servizi educativi per l’infanzia che hanno presentato domanda di iscrizione ai relativi albi possono comunque esercitare la rispettiva attività professionale disciplinata dalla medesima legge 15 aprile 2024, n. 55».
Può indurre qualche dubbio, ma se lo si legge bene e lo si inserisce nel percorso che ha portato alla definizione della professione e delle norme che istituiscono l’albo e l’ordine, se ne comprende l’inutile portata. La norma non dice che i professionisti devono aver effettuato l’iscrizione entro il 31 marzo per poter praticare la professione: dice solamente che quelli che lo hanno fatto possono continuare a praticare fino all’emanazione del successivo decreto. E per coloro che non si sono iscritti, invece? Nulla cambia se hanno i requisiti previsti nella legge 55/24.
E poi, una volta che ci sarà il decreto ministeriale, che cosa cambierà? Una volta che avremo letto attentamente il decreto, capiremo come comportarci. Per praticare certamente si dovrà procedere con l’iscrizione ad albo e ordine. Si potrà praticare in attesa della risposta e dell’effettiva iscrizione. Se l’ordine boccerà la richiesta di iscrizione non si potrà praticare la professione, che sarebbe stata comunque già stata praticata abusivamente in precedenza.
Conclusioni
Concludo con due considerazioni finali. La prima è un consiglio: meglio iscriversi agli elenchi, anche perché l’iscrizione è piuttosto economica. La seconda è una preoccupazione: bisogna però evitare che qualche Pubblica Amministrazione o organismo di vigilanza pretenda quella pre-iscrizione per esercitare, richiesta avanzata non sulla base del testo di legge ma solo delle numerose interpretazioni restrittive che stanno circolando nell’internet le quali – mi pare di poter serenamente sostenere – sono sostanzialmente prive di ragione e logica.
Massimiliano Malè, pedagogista, è direttore di servizi socio sanitari per la disabilità, formatore e consulente. Segue fin dal 1998 la normativa in tema di professioni educative e dal 2017 ha contribuito alle norme che regolamentano le professioni del pedagogista e delll’educatore socio pedagogico. È consigliere di presidenza regionale e consigliere nazionale di Federsolidarietà-Confcooperative.
Foto di Gabe Pierce su Unsplash
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