Economia

Alberto Leoni, una vita in trincea per la cooperazione

Così Stefano Granata ricorda Alberto Leoni, il responsabile Comunità solidali di Cgm, storica anima del mondo cooperativo italiano mancato recentemente, all'età di 59 anni, per colpa di una leucemia. «Da oggi ci mancherà un punto di riferimento»

di Redazione

Non racconterò aneddoti divertenti. Sarebbe banalizzare la vita di Alberto. Vita fatta di impegno e disponibilità, sempre in trincea, mai in copertina.

Leoni è una figura di riferimento per il mondo CGM e per tutta la cooperazione italiana. Fu pioniere, quando fondò la cooperativa “Futura” di Como nel 1984, con cui si impegnava per l'inserimento lavorativo di soggetti psichiatrici. Da lì nacque un lungo percorso sempre in prima fila, 30 anni vissuti tutti sul campo.

Una figura conosciutissima all'interno della rete ma allo stesso tempo poco nota al grande pubblico. È sempre stato molto dinamico e concreto, lontano anni luce dal dirigente da scrivania.

Si è sempre infatti occupato di filiere nazionali ma sempre con un piede sul territorio, dentro le cooperative e le produzioni. Una capacità di problem solving unica, accompagnata da una disponibilità, umanità e prossimità fuori dall'ordinario. Per noi è una perdita grave. Alberto era la sintesi laica di tutte le posizioni e i pensieri, umani e metodologici, all'interno di Cgm.

La sua scomparsa è stata un grande dolore per tutti. Viene a mancare un punto di riferimento.

Ma la malattia è stata anche una conferma e un segno. Perché nel dolore e nella fatica è venuta fuori tutta la sua profondità umana. Ha lavorato fino all'ultimo, dimostrando uno sguardo positivo e maturo sulla realtà che ci ha insegnato e ci insegna molto.

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