Cultura

Albert Camus e il maestro Bernard

di Redazione

Il 4 gennaio 1960 moriva in un incidente stradale Albert Camus. Aveva solo 46 anni, nella borsa che aveva con sè c’era un manoscritto, centoquaranta fogli: era il romanzo Il primo uomo. Proprio da quel romanzo è tratta questa bellissima pagina dedicata al suo maestro nelle scuole di Algeri.

Col signor Bernard le lezioni erano sempre interessanti, per la semplice ragione che lui amava appassionatamente il proprio mestiere. (…) Il metodo del signor Bernard, che consisteva nel non concedere nulla in fatto di disciplina ma di rendere vivo e divertente l’insegnamento, trionfava anche sulle mosche. (…) La scuola non offriva soltanto un’evasione dalla famiglia. Almeno nella classe del signor Bernard, appagava una sete ancor più essenziale per il ragazzo che per l’adulto, la sete della scoperta. Certo, anche nelle altre classi si insegnavano molte cose, ma un po’ come si ingozzano le oche. Si presentava il cibo preconfezionato e si invitavano i ragazzi a inghiottirlo. Nella sua classe, per la prima volta in vita loro, sentivano invece di esistere e di essere oggetto della più alta considerazione: li si giudicava degni di scoprire il mondo. Non si occupava solo di insegnare ciò per cui era pagato, ma li accoglieva con semplicità nella sua vita personale, la viveva con loro, raccontava la propria storia e quella di altri ragazzi che aveva conosciuto, esponeva i propri punti di vista, ma non le proprie idee, perché, per esempio, pur essendo un anticlericale come molti colleghi, in aula non diceva mai nulla contro la religione, né contro qualcosa che potesse essere oggetto di una scelta o di una convinzione.

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