Politica

Al voto col petrolio da spartire

Museveni si presenta per il quarto mandato, è sulla scena politica dal '69 e al potere da 25 anni

di Emanuela Citterio

«Do you want another rap?». A chiederlo alla folla che lo acclama in un video auto-prodotto non è un rapper qualunque, ma il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni. Nuove tecniche di campagna elettorale: il capo di stato africano in cerca del suo quarto mandato (è presidente dall’86) ha messo in rima la sua richiesta di voti e la sua canzone nelle ultime settimane è diventata un tormentone. A ridosso delle elezioni gli abitanti di Kampala l’hanno sentita persino venire dal cielo: hanno alzato gli occhi e c’era un aereoplanino giallo che diffondeva la musica-slogan del presidente. Una «pagliacciata dispendiosa», l’ha etichettata l’opposizione, in un Paese che ha ben altre priorità. Ma Museveni ha scommesso che funzionerà.

Il 18 febbraio circa 14 milioni di ugandesi cominceranno a votare per le elezioni presidenziali e parlamentari e l’attuale presidente è dato favorito, contro altri 7 candidati. Il principale avversario è Kizza Besigye, ex medico personale di Museveni, già candidato nelle precedenti elezioni.

“L’uomo con il cappello” (si è sempre presentato così nei manifesti per le elezioni), si è detto certo della sua «ampia vittoria» in un discorso pronunciato in occasione dell’ultimo giorno di una campagna elettorale segnata da grandi manifestazioni in favore del presidente e del suo principale avversario a Kampala. «I risultati saranno molto buoni. Dovremmo vincere con un’ampia maggioranza. Non siamo affatto preoccupati»i, ha affermato Museveni a Entebbe, città vicina al lago Victoria, a circa trenta chilometri dalla capitale Kampala.

Circa un milione di osservatori locali vigileranno sulle operazioni di voto, e c’è da ricordare che l’elezione di Museveni nel 2006 venne falsata da brogli, stando a quanto denunciato dalla Corte suprema del paese e dagli osservatori internazionali.

Chiunque vincerà le presidenziali sarà chiamato a gestire le riserve nazionali di 2,5 miliardi di barili di petrolio, scoperte solo di recente e capaci di trasformare le prospettive economiche del Paese africano. Secondo l’ong inglese International Alert le entrate per l’Uganda triplicheranno nei prossimi anni quando si comincerà a estrarre e commercializzare il greggio. Ma «nessun candidato» ha fatto notare Dickens Kamugisha, direttore dell’African Institute for Energy Governance di Kampala, «ha presentato un piano concreto su come i proventi del petrolio saranno condivisi con la comunità locale».

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