Formazione
Al via la Società dellinformazione
Ed ecco partire la Società dell'informazione
Approvato il programma comunitario per la società dell?informazione.
Giunge al traguardo il programma comunitario denominato ?Società dell?informazione?. Avrà un budget complessivo di 25 milioni di Ecu (equivalenti a circa 50 miliardi di lire). L?iniziativa finanzierà per il triennio1998-2000 la realizzazione di progetti finalizzati, da un lato, a mettere a frutto i benefici connessi all?impiego delle nuove tecnologie e, dall?altro, a creare in diverse categorie di destinatari la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla società dell?informazione, proprio nella vita di tutti i giorni. Il programma, inoltre, prevede di favorire una programmazione e uno sviluppo coordinato delle iniziative locali, regionali e nazionali e internazionali relative allo sviluppo della Società dell?informazione. Ma quali sono le tipologie di progetti che potranno richiedere il finanziameno comunitario? L?Unione europea con questa iniziativa sosterrà la realizzazione di un ampio ventaglio di azioni. In particolare attività di raccolta e di divulgazione di dati e informazioni, seminari, corsi di formazione, studi, ricerche, indagini, valutazioni, campagne di informazione rivolte al pubblico e varie attività di cooperazione internazionale. Tutte le informazioni più dettagliate sui requisiti per la presentazione dei progetti e delle relative domande di finanziamento, saranno in seguito fornite dalla Commissione europea, che gestirà il programma nonché le selezioni, con gli inviti a presentare proposte di prossima pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee. Come avviene solitamente i contributi comunitari coprono solo una parte delle spese previste per la realizzazione dei progetti.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.