Sostenibilità
Al via la “Legge Obiettivo”, gli ambientalisti protestano
Il Wwf fa appello al presidente Ciampi perché non firmi il provvedimento. Pratesi: "Si consegna al governo il 'potere assoluto' di modificare il territorio"
Via libera alla ‘Legge obiettivo’, l’enorme delega al governo in materia di infrastrutture e rilancio delle attività produttive che tante polemiche e preoccupazioni ha suscitato, per tutto il corso della discussione parlamentare, presso i partiti dell’opposizione e le associazioni ambientaliste.
Il Senato ha approvato questa mattina in via definitiva il provvedimento (AS. 374 B) che fissa le nuove regole e procedure per la realizzazione di nuove infrastrutture. “Un salto di qualita’ che consentira’ l’avvio gia’ dal 2002 del processo di rinnovamento della rete infrastrutturale del nostro Paese, portandoci nel giro di alcuni anni a recuperare il gap infrastrutturale che abbiamo accumulato nell’ultimo decennio nei confronti dei Paesi piu’ sviluppati d’Europa” ha dichiarato alle agenzie il senatore Grillo (FI), relatore della legge.
E il ministro Pietro Lunardi, ispiratore del provvedimento, ha annunciato che gia’ a dicembre arriverà una prima delibera del Cipe per la realizzazione delle grandi opere.
Nel frattempo, il Wwf ha fatto appello al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi affinche’ non firmi la legge: secondo l’associazione ambientalista il provvedimento e’ anticostituzionale e avrebbe un impatto devastante sulla legislazione e sui protocolli di protezione dell’ambiente. ”In questa situazione, il presidente Ciampi, quale garante della Costituzione non puo’ fare altro che non firmare la cosiddetta legge Obiettivo e rimandarla alle camere” ha affermato il presidente dell’associazione Fulco Pratesi.
Il provvedimento, infatti, secondo il Wwf non solo e’ in contrasto con le leggi europee (appalti, valutazione di impatto ambientale, tutela paesaggistica) ma ha un impianto centralista che svuota di significato la recente riforma della Costituzione sulla forma ‘federalista’ della Stato. Con questa legge, sottolinea il Wwf
”si consegna al governo il ‘potere assoluto’ di modificare il territorio italiano ed investire denaro pubblico con procedure semplificate e di ‘decidere senza lasciare alle amministrazioni di tutela ambientale, alle regioni e agli enti locali nelle quali l’opera verra’ realizzata, alcuna possibilita’ di modifica o di veto”.
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