Famiglia

Al via il progetto Intercultura di Cariplo e Ismu

L'obiettivo è favorire il processo di reciproca inclusione

di Redazione

Prende il via il “Progetto Intercultura”, nato dalla collaborazione tra Fondazione Cariplo, Ufficio Scolastico Regionale e Fondazione Ismu (per le iniziative e gli studi sulla multietnicità), volto a favorire il processo di reciproca inclusione delle giovani generazioni di immigrati e delle loro famiglie nel tessuto sociale, grazie al rapporto con la scuola e il territorio.

Il progetto tende a garantire pari opportunità ai ragazzi stranieri facilitando, per esempio, percorsi di conoscenza reciproca tra studenti italiani e stranieri e tra le loro famiglie, grazie all’ausilio delle associazioni presenti nei territori coinvolti. La Fondazione vuole, infatti, sperimentare un modello di accoglienza e integrazione diffondibile e riprodubicile. Negli ultimi anni il numero degli alunni stranieri nelle scuole è aumentato progressivamente: in Italia gli studenti stranieri sono ormai quasi mezzo milione pari al 5% della popolazione scolastica complessiva. Nell’anno scolastico 2005/2006 la Lombardia risultava essere la regione italiana con il maggior numero di presenze con 88.170 alunni
stranieri.

Il numero elevato interessa in particolare Milano, ma anche altri territori: nella provincia di Brescia, 17.830 sono alunni stranieri (10.37 %), mentre nella provincia di Mantova 6.000 ragazzi sono stranieri ( 11.94%). Dall’analisi effettuata è risultato che, malgrado la consapevolezza del problema da parte delle scuole, permangono forti criticità legate all’assenza di coordinamento tra le singole iniziative, alla mancanza di risorse sufficienti e alla necessità di individuare nuovi strumenti che favoriscano l’integrazione degli alunni immigrati e delle loro famiglie a scuola e più in generale nella comunità.

Il “Progetto Intercultura” avrà durata pluriennale e si svilupperà a partire da settembre 2007, attraverso una prima fase di sperimentazione su un numero ristretto di 30 scuole di ogni ordine e grado, ognuna delle quali realizzerà il proprio intervento.

Per candidarsi alla fase di sperimentazione, le scuole delle tre province interessate troveranno la modulistica necessaria sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale all’indirizzo

www.istruzione.lombardia.it/questionari/intercultura/index.php

“Rendere fruibile il diritto allo studio- ha commentato Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo- rappresenta una sfida per la coesione sociale che si desidera costruire nei territori di accoglienza. La conoscenza è infatti condizione per la partecipazione attiva alla vita democratica: formare cittadini consapevoli dei propri diritti, doveri e regole di convivenza sociale, consente di contrastare atteggiamenti di diffidenza verso le culture diverse”.

Ad accompagnare le scuole nell’analisi dei bisogni e nella progettazione degli interventi verranno messe a disposizione équipe territoriali composte da ricercatori, esperti di tematiche interculturali e di progettazione educativa. La diffusione su scala più ampia dei percorsi di accoglienza e integrazione sperimentati,

infine, costituirà la fase conclusiva del progetto. Non soltanto alfabetizzazione e mediazione culturale, quindi, ma una serie di opportunità per le scuole con l’obiettivo di migliorare le procedure, le strategie e gli strumenti finalizzati all’inserimento degli alunni stranieri, a partire dalle specificità del proprio piano educativo e del contesto di riferimento.

L’ambizione è quella di avviare progetti nelle scuole che abbiano poi continuità sul territorio, affinché i beneficiari degli interventi non siano soltanto gli studenti e gli insegnanti, ma la comunità intera così che l’alunno possa realmente diventare cittadino attivo non soltanto all’interno della propria scuola, ma dentro e insieme alla propria comunità.

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